Elisa Campeol, uccisa forse "a caso" a 35 anni da un uomo sconosciuto

Un omicidio terribile, che non ha una spiegazione logica se non quella della follia. Fabrizio Biscaro, l'assassino della ragazza di 35 anni massacrata a coltellate, ha detto di averlo fatto senza un motivo, "a caso". Le vittime come Elisa troveranno mai pace e giustizia?

La verità sulla morte terribile di Elisa Campeol, la ragazza trevigiana di 35 anni uccisa a coltellate mentre prendeva il sole sulle rive del Piave, forse non la sapremo mai. Perché si nasconde nelle pieghe della mente e dei problemi psichici del suo assassino, Fabrizio Biscaro, che dopo essersi costituito ha raccontato di aver ucciso la donna senza “nessun motivo”, di averla scelta completamente a caso.

Chissà se le vittime come Elisa Campeol, di cui oggi ci rimane una bella foto in primo piano mentre sorride – frammento forse di una sua giornata felice – avranno mai giustizia? E se una logica in questo assassinio che ha turbato la quiete di Pieve di Soligo (TV), dove Elisa viveva e lavorava in un bar di cui era titolare, troverà mai un filo a cui aggrapparsi per dare una spiegazione ai genitori della ragazza e a chi le voleva bene?

Cosa è successo a Elisa Campeol e cosa sappiamo sulle indagini

Sembrerebbe un caso già risolto, quello di Elisa che si era ritagliata del tempo per prendere il sole sulle sponde del Piave all’altezza di Moriago della Battaglia, lo scorso 23 giugno 2021. Non lo è, perché dipanare la matassa e trovare una spiegazione che possa giustificare la morte senza senso di una ragazza nel fiore degli anni ad opera di un ragazzo quasi coetaneo (e senza alcun movente, a detta sua) non è impresa facile.

Secondo le prime ricostruzioni riportate dai principali quotidiani (frutto anche del racconto di due testimoni che hanno sentito le grida di Elisa mentre veniva uccisa), Fabrizio Biscaro, operaio di Pieve di Soligo affetto da problemi psichici, avrebbe lasciato la casa dei genitori già il martedì con “l’intenzione di uccidere qualcuno, preso da una rabbia incontenibile” a covare dentro. Dopo aver acquistato un coltello in un supermercato di Valdobbiadene, Fabrizio ha dormito in macchina e il giorno dopo ha raggiunto il punto in cui si trovava anche Elisa.

All’Isola dei Morti, oasi naturalistica del trevigiano dove Elisa si era distesa a prendere il sole, ha semplicemente tirato fuori il coltello e l’ha uccisa, cogliendola di sorpresa alle spalle. Elisa ha provato a difendersi, senza riuscirci: il suo corpo è stato ritrovato da un passante.

Intanto continuano le indagini, mentre la madre, il padre e la sorella di Elisa Campeol cercano ancora una spiegazione per questa morte assurda, una ragione al fatto che la ragazza – che sognava di aprire uno studio per trattamenti olistici tutto suo – uscita di casa per rilassarsi al sole, non tornerà a casa mai più. Perché non basta il raptus omicida di un uomo che, dopo aver tentato il suicidio alla fine del primo lockdown, era finito in ospedale psichiatrico per riprendersi e curarsi.

Non basta a nessuno sentirlo ammettere che Elisa è stata scelta a caso, che poteva essere chiunque. I carabinieri stanno cercando un movente, una correlazione tra i due che sembra non esistere.

In un’intervista al Corriere del Veneto, Mario Biscaro, padre dell’assassino ora in isolamento nel carcere di Santa Bona a Treviso, ha detto ai giornalisti che suo figlio – già instabile emotivamente e psicologicamente – aveva ricevuto il colpo definitivo dal lockdown. Nell’isolamento del periodo più restrittivo della pandemia, Fabrizio Biscaro avrebbe maturato quella rabbia, quella tremenda voglia di fare del male che l’ha portato col coltello a infliggere decine di pugnalate a Elisa Campeol. E, prima, a fare del male anche a se stesso.

L’azienda per la quale lavorava l’ha lasciato a casa e lui ha cominciato a trascorrere le giornate incollato al computer, cercando una nuova occupazione. Si era fissato: non sopportava l’idea di vivere sulle spalle di mamma e papà. E poi non aveva molti amici. Anzi, a dire il vero ne aveva soltanto uno: un ragazzo di Vittorio Veneto che però ha contratto il Covid e quindi Fabrizio aveva dovuto interrompere anche quell’unica frequentazione. Per lui sono stati mesi duri. E così, alla fine dello scorso anno ha cercato di togliersi la vita, impiccandosi.

Nell’intervista, come riporta il Corriere, Mario Biscaro ha detto che suo figlio Fabrizio si era poi dimesso dal lavoro, promettendo ai genitori di “comportarsi bene“, di non fare cose preoccupanti, di ricostruirsi una vita dopo il tentativo di suicidio. Ma quella promessa non l’ha mantenuta.

“Quello che ha fatto è orribile: uscire e ammazzare qualcuno a casaccio. Ma scherziamo? Era meglio se uccideva se stesso. Invece si è devastato la vita, ha distrutto la famiglia di Elisa Campeol, e ha rovinato per sempre anche la nostra, di famiglia. Questo è un piccolo borgo, la gente ora ci guarda diversamente, c’è quasi un desiderio morboso di sapere…”

Le indagini in corso ci diranno se la morte di Elisa Campeol può ancorarsi a qualcosa, a una ragione che possa dare pace (se possibile) a chi la amava. Dagli accertamenti sembrerebbe purtroppo di no. E questo non fa che rendere ancora più doloroso ascoltare com’è morta in una giornata di sole, in un momento di massima vulnerabilità e relax, una donna con tutta la vita davanti.

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