Tenace, ambiziosa, intraprendente: Elizabeth Arden era senz’altro tutte queste cose. E molte altre ancora. Nata nelle campagne dell’Ontario in Canada, nel 1875 – quando il mondo dell’imprenditoria era per le donne quasi del tutto off-limits – Elizabeth è stata in grado di rivoluzionare totalmente il mondo della cosmesi e della bellezza rileggendoli in una chiave straordinariamente moderna.

Florence Nightingale Graham – questo il vero nome di Elizabeth -, stava frequentando la scuola per infermiere quando capì che quella non sarebbe mai stata la sua strada. Armata soltanto dal desiderio di realizzare qualcosa di grande, la giovane donna decise di trasferirsi a New York, dove nel 1910, grazie ad un prestito ottenuto dal fratello, riuscì ad aprire il suo primo salone, sulla Fifth Avenue, la via più elegante di New York.

Dipinse anche il portone di rosso, in modo tale che fosse riconoscibile e saltasse all’occhio delle clienti. Che non si fecero attendere. Nel suo salone Elizabeth offriva un’esperienza dedicata alla beauty care a 360°. Dava consigli sul trucco, sull’alimentazione da seguire, sulla ginnastica da fare, sui colori da abbinare, convinta che la bellezza fosse “un quarto natura e tre quarti cura“.

Nel giro di sei mesi riuscì a restituire il prestito al fratello e ad aprire altri saloni in America. Nel 1934 diede vita alla Maine Chance Spa vicino a Mount Vernon, nel Maine, un luogo dedicato alle donne dove prendersi cura di sé conciliando salute e bellezza con trattamenti, yoga, e alimentazione sana.

Vicina ai movimenti delle suffragette, che all’inizio del XX secolo manifestano a New York per il suffragio femminile, pare debba a loro parte della sua fortuna. Elizabeth, infatti, distribuiva alle suffragette il rossetto rosso, diventato poi un vero e proprio simbolo di forza e femminilità. Qualche anno dopo, durante la seconda guerra mondiale il brand sviluppò su specifica richiesta dell’esercito americano un rossetto di un colore coordinato alle uniformi delle donne nelle forze armate.

Elizabeth fu la prima imprenditrice femminile – e la seconda donna in assoluto dopo la regina Elisabetta II – a comparire sulla copertina del Time nel 1946. Può essere considerata la prima beauty influencer della storia, la prima donna a farsi portavoce di un marketing pro-femminismo e inclusivo. Morì il 18 ottobre 1966: i suoi trenta saloni tra Europa e Usa, contano più di mille dipendenti. Ancora oggi la sua crema passepartout Eight Hour è fra le più vendute in tutto il mondo.

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