
In Italia calano i vegani, ma aumentano i vegetariani. A dirlo è il rapporto Eurispes 2018, ricerca secondo la quale sono molti gli italiani che hanno abbandonato il veganismo per tornare a gustarsi formaggi e uova.
Mentre lo scorso anno il rapporto aveva fotografato una crescita dei vegani, che in Italia era passato dall’1% al 3%, quest’anno si è registrato un calo importante, con la percentuale di italiani vegani pari allo 0,9%.
Al diminuire dei vegani italiani aumentano però i vegetariani: questi ultimi sono passati infatti dal 4,6% dello scorso anno al 6,2%. I due stili alimentari, insieme, hanno avuto un andamento piuttosto stabile negli ultimi 5 anni: il dato oscilla sempre fra il 7% e l’8%. Spesso si registra un’alternanza fra veganismo e vegetarianismo, con la scelta vegan che .
Il motivo della brevità dell’essere vegan (ma in certi casi è vero anche per i vegetariani), sempre secondo Eurispes, è dovuto dalla difficoltà nel reperire alternative senza latticini e derivati animali fuori casa o quando si deve consumare un pasto veloce.
Mangiare in aereo, treno, nave ed autogrill è spesso un problema se ci si attiene ad un’alimentazione vegetariana/vegana (73,6%), ma anche trovare qualcosa da “mettere sotto i denti” nei ricevimenti di cerimonie, feste o eventi può essere difficoltoso (67,6%). Le mense nei luoghi di lavoro si sono in parte attrezzate per accogliere i lavoratori vegetariani/vegani: non riscontra problemi il 44% di chi vi usufruisce. Mentre mangiare al ristorante/bar può essere complicato (55,4%), si legge nel rapporto.
Perché gli italiani diventano vegani o vegetariani? Secondo Eurispes 2018, la scelta è dovuta principalmente ad un motivo di salute (38,5%) o di tutela degli animali/cruelty free (20,5%). Altri, nel 14,1% dei casi, scelgono di abbracciare veganismo e vegetarianismo come vera e propria filosofia di vita.
Esiste anche un 3,8% di chi pensa che la dieta vegana o vegetariana possa in qualche modo aiutare l’ambiente o che ha approcciato tali diete per pura curiosità.
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