Ezio Bosso – Le cose che restano, film diretto da Giorgio Verdelli, è un documentario che ripercorre vita e carriera del direttore d’orchestra, compositore e pianista italiano, scomparso il 14 maggio 2020 a soli 48 anni a causa del peggioramento della malattia neurodegenerativa di cui soffriva. La pellicola, presentata fuori concorso alla 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, è al cinema dal 4 al 6 ottobre 2021.

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La narrazione è un continuo rimando fra immagine e sonoro. Le parole di Ezio Bosso si alternano alla sua seconda voce, alla musica, e alle testimonianze di tutti coloro che hanno vissuto lui e il suo mondo. Amici, famiglia e collaboratori contribuiscono, in questi 104 minuti di visione, ad arricchire il ricordo e a tracciare un mosaico accurato e puntuale della sua figura. Il regista Verdelli, in un’intervista all’Ansa, ha detto:

“E’ stata una sfida difficile, dal punto di vista tecnico ma soprattutto emotivo. E’ stato fatto un lavoro da detective per scovare le centinaia di tracce lasciate da Bosso, un artista che ha fatto cose diverse, in situazioni anche fisicamente diverse, prima e durante la malattia, un artista che ha vissuto tante vite e tutte sempre in un’unica direzione: la musica”.

Nel film il racconto è affidato allo stesso Bosso, attraverso la raccolta e la messa in fila delle sue riflessioni, interviste, pensieri in un flusso di coscienza che si svela e ci fa entrare nel suo mondo, come in un diario. Al centro della sua carriera e della sua esistenza c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita. Portatore di un potente messaggio motivazionale è e sarà sempre una fonte d’ispirazione per chiunque si avvicini alla musica. “Una presenza, non un ricordo”, come racconta lo stesso Verdelli nel sito della Nexo Digital.

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