Le madri, il padre e la figlia di 5 vittime di femminicidio su prevenzione e colpevolizzazione
Dopo i femminicidi di Giulia Tramontano, di Pierpaola Romano e quello passato sotto silenzio stampa di Yrelis Peña Santana, tornano a fare discutere le parole di chi parla di prevenzione in chiave di "consigli da dare alle donne per non farsi ammazzare". Sui social la diatriba si è giocata da più parti con la solita logica delle squadre e a favore di polarizzazione che, si sa, è tanto cara all'algoritmo quanto nemica giurata della complessità necessaria, soprattutto se si sta parlando di un fenomeno culturale e sistemico quale è il femminicidio. Di seguito, abbiamo cercato di fare un'altra cosa ancora: dare voce ai famigliari di donne vittime di femminicidio. Perché accanto a ogni donna che muore, ci sono altre vittime cosiddette 'secondarie' che, appena si spengono i riflettori mediatici sul femminicidio della persona amata, vengono abbandonate da tutti i punti di vista.
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