L’allarme dei ragazzini che inviano foto nudi in cambio di micro-prestiti

La situazione sta sfuggendo di mano, tanto che in Cina è stata istituita una task force per mettere fuori combattimento una pratica ormai diffusasi in maniera capillare, soprattutto tra i più giovani: la possibilità di ottenere micro-prestiti inviando, a garanzia, dei selfie nudi e perfettamente riconoscibili.

Proprio come una moda, tra i millennials cinesi si sta diffondendo la pratica di accedere a prestiti, anche di minima entità, inviando a garanzia delle foto di nudo. Il fenomeno, esistente già da diversi anni, sta assumendo proporzioni preoccupanti e sono ormai migliaia i ragazzi che sono caduti nella trappola di aziende senza scrupoli, che agiscono ai limiti della legalità. Ad affrontare l’argomento in maniera capillare è stato il South China Morning Post, con un’inchiesta che ha portato a galla dettagli inquietanti.

In Cina, il costo della vita è sempre più alto e la maggior parte delle risorse economiche dei suoi abitanti se ne vanno in affitto e spese fisse. Rimane quindi ben poco per gli sfizi, ma anche per le piccole spese della vita quotidiana, come pagare il biglietto del bus o comprarsi un paio di scarpe. Il problema affligge soprattutto i più giovani, che per pagarsi gli studi non hanno la possibilità di permettersi anche i più basilari beni di consumo.

Ma i millennials hanno scoperto la possibilità del pagamento dilazionato, un fenomeno che negli ultimi anni ha preso sempre più piede. D’altronde anche da noi è molto diffuso l’acquisto di beni di lusso a rate, come ad esempio uno smartphone pagato in anni di piccoli prelievi mensili. Nulla di strano in questo, si tratta di una forma di prestito che ha indubbiamente i suoi vantaggi e ci permette di godere di piccoli lussi che altrimenti avrebbero costi proibitivi.

Il problema è che in Cina si sta diffondendo un metodo di pagamento che, seppur molto simile, ha dei risvolti a dir poco drammatici. I ragazzi ne usufruiscono anche per cifre irrisorie, come quelle necessarie per pagarsi un hamburger o una serata al cinema. E, in garanzia dei micro-prestiti a loro concessi, inviano dei selfie di nudo. Nelle foto, i giovani devono essere ben visibili e riconoscibili, e in mano devono tenere un documento d’identità chiaramente leggibile.

Una forma di garanzia che lascia interdetti, soprattutto perché quello che accade in caso di mancata restituzione del denaro è davvero inquietante. Gli istituti di credito che concedono questi micro-prestiti minacciano infatti i ragazzi di diffondere le loro foto di nudo a tutti i loro contatti, inclusi i parenti. Nel 2016, sono stati diffusi ben 10 giga di foto e video compromettenti di 161 giovani insolventi: a cadere nelle maglie della trappola sono principalmente ragazze tra i 19 e i 24 anni, che contraggono debiti per circa 2mila dollari.

Ad alcuni di loro è addirittura stata chiesta una prestazione sessuale per pagare le rate dei loro micro-prestiti, richieste che sono state in diversi casi accettate per non vedere le proprie foto di nudo circolare liberamente tra amici e parenti. Per tentare di arginare questo fenomeno, lo scorso anno è stata creata una speciale task force. Il suo compito è quello di individuare gli istituti di credito che agiscono senza licenza e riuscire finalmente ad abbattere questa piaga.

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