Franco Battiato shock: "Sento che sono alla fine e mi godo ogni giorno"

“Dovrei anche trovare il tempo per scrivere una canzone per Alice, le hanno chiesto di tornare a Sanremo: nel caso la prendano io stavolta non la accompagnerò, ma un pezzo glielo darei volentieri, se riuscissi a scriverlo”, spiega Franco Battiato in uno dei suoi tanti eventi in giro per l’Italia e a chi gli chiede come mai questa vita frenetica, lui risponde: “ Probabilmente si avvicina la fine, meglio cogliere il giorno, il progetto”.

Di morte, e reincarnazione, parlerà in “Attraversando il Bardo”.

“Sono così contento di farlo… È l’argomento rimosso dei nostri tempi, eppure la morte non è fine, non è inizio, ma passaggio: dopo fai i conti con quel che hai fatto. O la paghi, o la godi o resti inutile. Ho parlato con saggi d’Oriente e d’Occidente, asceti, psicologi. Ho sentito un frate che crede nella reincarnazione, ma anche il mio amico Manlio Sgalambro, ateo solo per restare fedele alla sua filosofia. Ho già girato in Sicilia tra scenari poco conosciuti. E ora mi aspettano tre Lama nel monastero di Parphing: i buddhisti tibetani sono quelli che hanno l’idea più chiara su cosa succede agli uomini subito dopo la morte”. Il docufilm ha una genesi produttiva particolare. “Il committente è un operaio siciliano, vicino alla pensione, una persona semplice ma con una testa che viaggia veloce. Ha messo 50 mila euro in questo progetto, stiamo stretti, ma ce la faremo”.

Dopo la decadenza di Berlusconi è doveroso chiedergli cosa ne pensa dello scenario politico italiano, dato che non troppo tempo fa etichettò le donne del Pdl come “prostitute”.

“Per quel che mi riguarda cerco di inserirmi tra i 30 milioni di italiani che non votano, e non solo alle primarie. L’esperienza da assessore mi ha deluso, ma resto convinto che con più coraggio in Sicilia sarebbe stato possibile compiere una rivoluzione.

Quando assisti a vicende come l’ascesa al potere di persone come Berlusconi ti rendi conto che siamo nella mani della follia. E tutto è possibile perché siamo un popolo di individualisti“.

Articolo originale pubblicato il 28 novembre 2013