Chi era Yelena Grigoryeva, accoltellata e strangolata nella caccia alle streghe LGBT

Chi era Yelena Grigoryeva, accoltellata e strangolata nella caccia alle streghe LGBT
Fonte: instagram @gayzedandazed
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Se l’omofobia appare ancora come una piaga terribile da debellare da noi, dove commenti e atti di bullismo nei confronti di gay, trans o persone giudicate comunque “non conformi” dal punto di vista sessuale sono tutt’altro che episodi rari, ci sono paesi nel mondo in cui l’omosessualità è vista ancora come un vero e proprio peccato capitale, un reato punito con pene severissime… In molti casi, con la morte.

La Russia è senz’altro uno di quelli dove la repressione della comunità LGBT si fa sempre più forte e violenta, tanto che anche in occasione dei Mondiali di calcio 2018 disputatisi proprio nell’immenso paese a metà tra Europa e Asia era stata attuata una vera e propria “pulizia” nei confronti di gay e lesbiche.

Del resto, non c’è da sorprendersi visto che in Cecenia , repubblica indipendente dalla Russia pur restando compresa nella Federazione, è ancora in vigore lo ubiystvo chesti, il delitto d’onore richiesto alle famiglie di ragazzi e ragazze gay, che nel paese subiscono torture che spesso li conducono alla morte.

Mentre nella stessa Russia esiste una legge, emanata nel giugno 2013, sulla Propaganda dei rapporti sessuali non convenzionali tra adolescenti, nota anche come “la legge contro la propaganda omosessuale”, che punisce, recita l’articolo 6.21, chiunque promuova “rapporti sessuali non convenzionali” con delle multe davvero esorbitanti o pene incredibili, fra cui è prevista persino la deportazione.

C’è di più: per portare avanti questa caccia alle streghe con la connivenza, neppure troppo implicita, dei poteri forti, è stato creato un sito, Saw, in cui è stilata una vera e propria lista di attivisti della comunità LGBT da uccidere, con tanto di premi in denaro per chi riesce “nell’impresa”.

E anche se nessuno crede alle coincidenze, in questo caso, proprio pochi giorni dopo che il sito omofobo aveva ufficialmente “aperto la caccia”, è stato rinvenuto il cadavere di Yelena Grigoryeva, celebre attivista per i diritti della comunità.

La quarantunenne che da anni combatteva per garantire il rispetto delle tutele umane inviolabili ai membri LGBT è stata accoltellata e infine strangolata, prima che il suo corpo fosse abbandonato in un cespuglio nei pressi della sua abitazione, a San Pietroburgo.

La notizia della sua morte, ovviamente, è stata riportata dai media di tutto il mondo e anche da molti attivisti LGBT a livello internazionale, perché dà davvero l’idea di come un paese tanto grande e progredito sotto certi punti di vista possa essere ancorato tutt’oggi a un livello di arretratezza mentale e culturale tale da arrivare a mettere in pericolo la vita di centinaia di persone per ragioni che, classificandosi sotto l’egida della “moralità”, esprimono invece un’ignoranza di fondo davvero terribile. E di come queste persone siano costrette a vivere la propria sessualità nella più totale clandestinità, pena la morte.

Chi è il prossimo?

Si chiede l’artista russo Vlad Yashin su Instagram.

L’organizzazione omofobica russa Saw ha pubblicato un elenco di persone che verranno uccise perché fanno parte della comunità LGBT+.

@ andrewpetrov1 @ssvetski e altre dieci persone sono nella loro lista. Anche l’attivista Yelena Grigoryeva era in quella lista, ma non più. È stata pugnalata a morte vicino a casa sua 3 giorni fa.

Aveva ricevuto minacce di morte regolarmente e le aveva denunciate alla polizia, che non aveva fatto nulla per proteggerla prima che fosse assassinata. Grigoryeva ha scritto che il sito, che organizza una ‘caccia a persone omosessuali, bisessuali e transgender’ è stato messo online nella primavera del 2018 ed è stato chiuso più volte, prima di essere sempre riaperto. Il sito web ha pubblicato i dati personali di attivisti ‘presumibilmente LGBT +, comprese foto e indirizzi’ e ha offerto premi a coloro che avrebbero portato a segno un omicidio.⠀

Condividi questo con tutti quelli che conosci, tagga gli account dei siti di notizie. Questa storia non dovrebbe essere messa a tacere o continueranno a uccidere le persone impunemente. ⠀

A proposito di Saw. Attualmente risulta bloccato, quindi non è dato sapere chi siano le altre persone inserite nell’orrenda lista. Purtroppo, però, qualcosa ci fa pensare che non solo probabilmente verrà rimesso online appena le acque si saranno calmate, ma anche che, sito o no, la ferocia nei confronti degli omosessuali in Russia non si arresterà tanto facilmente.

Ciononostante, è importante che persone come Yelena Grigoryeva continuino a portare avanti una lotta di civiltà e libertà personale. Per lei questa battaglia si è trasformata in un sacrificio, che è importante ricordare.

Sfogliate la gallery per conoscere meglio Yelena.