Davvero vogliamo crocifiggere Chiara Biasi per questa frase sugli 80.000 euro?
La frase di Chiara Biasi è senz'altro infelice, ma davvero vogliamo crocifiggerla senza provare a capirne il significato e il contesto?
La frase di Chiara Biasi è senz'altro infelice, ma davvero vogliamo crocifiggerla senza provare a capirne il significato e il contesto?
Anche a chi solitamente non segue Le Iene sarà capitato di leggere sui social la frase detta dall’influencer e fashion blogger Chiara Biasi nel corso dello scherzo che il programma di Italia Uno le ha fatto.
Io per 80 mila euro manco mi alzo al mattino e mi pettino i capelli!
Un’uscita sicuramente infelice, per cui il pubblico degli internauti – e non solo – si è giustamente indignato, ricordando all’influencer l’importanza del lavoro, il valore dei soldi e l’esistenza di moltissimi suoi coetanei che, non altrettanto fortunati, tutte le mattine corrono al lavoro per molto meno, magari sentendosi per nulla gratificati e pur vantando lauree e titoli di studio che potrebbero farli ambire a tutt’altro tipo di posizioni professionali.
Discorsi assolutamente comprensibili e condivisibili, ma il punto è un altro: siamo davvero sicuri di voler crocifiggere la Biasi per questa frase?
Qui non si tratta di amare o meno Chiara Biasi, né di volerne o meno prendere le difese (cosa di cui sicuramente non necessita), ma parliamoci chiaro: se la battuta è indiscutibilmente non delle migliori che le potessero uscire, forse vale la pena cercare quantomeno di contestualizzare il tutto.
Lo scherzo, visibile interamente sul sito delle Iene, parte proprio da una proposta di lavoro in cui Chiara accetta di essere la protagonista di uno shooting fotografico per un luxury brand cinese, per la cifra di 80 mila euro; solo che, in corsa e senza la sua preventiva approvazione, le foto scattate vengono modificate e mandate subito in pubblicazione su Internet e anche su manifesti giganti appesi sul Duomo di Milano. Così che l’influencer si ritrova, suo malgrado, intenta a “cavalcare” un assorbente gigante o seduta su un water.
Ed è a quel punto, sconvolta dall’idea delle ripercussioni che la diffusione di foto simili potrebbe avere sulla sua professione, arrabbiata per non essere stata prima informata, né avvertita in un secondo momento, messa alle strette dal fatto di aver già firmato un contratto e quindi di non sapere se poter tornare indietro, la Biasi si sfoga dicendo.
Ok accetto di andare su un assorbente, ma per 80 mila euro? Io per 80 mila euro manco mi alzo al mattino e mi pettino i capelli!
Che suona un po’ come dire “non farei questa cosa per tutto l’oro del mondo” e che, quindi, assume tutt’altro significato rispetto al voler sminuire il valore del denaro o al mostrarsi la diva capricciosa e viziata dalle richieste economiche esose; è, piuttosto, un non voler dare un prezzo alla propria dignità, evidenziando a quale punto si trova il limite dopo il quale non si è più disposte ad accettare di scendere a determinati compromessi.
Ed è un qualcosa, questo limite, che tutti abbiamo – o che faremmo bene ad avere -, che si guadagnino cifre astronomiche o stipendi normali o poco meno; perché nessuno di noi dovrebbe essere sottoposto a un ricatto per cui, dal momento in cui vieni pagato, devi accettare di tutto, in una sorta di strozzinaggio morale cui sottostare senza fiatare.
Che, alla fine, è in sostanza il medesimo discorso fatto da lei in una story seguente – non più visibile sul suo account Instagram, ma riportata ancora dalle Iene qui – in cui ha spiegato il senso delle sue parole:
Ragazzi state molto sereni per cortesia che mai sputerei sul denaro anche perché lavoro e mi mantengo da dieci anni. Quello che intendevo io è che per quella cifra non sarei mai voluta diventare famosa per stare seduta su un water appesa al Duomo o per volare su un assorbente. È come se facessero gioco sul ti diamo 100 euro per mangiare una cacca. Ma anche no grazie!.
Non è nostra volontà, né compito nostro, addentrarci in una discussione sull’etica di retribuire in certi modi determinate professioni, che andrebbe solo a fomentare una prospettiva benaltrista e fin troppo facilmente demagogica. Né, lo ripetiamo, è nostro obiettivo voler purificare la Biasi da ogni colpa.
Ma al di là dell’uscita obiettivamente poco felice, non possono non essere considerate le ragioni di chi, piaccia o no, viene pagato per essere fotografato e mostrato al mondo, e che comunque pone (e si pone) dei margini oltre i quali non è disposto ad andare. Questo, per noi, è il senso delle parole di Chiara Biasi, che è diverso, ad esempio, dalla frase, ormai diventata cult, della top model anni ’90 Linda Evangelista, “Non mi alzo dal letto per meno di 10 mila dollari al giorno“. Frase per cui nessuno, all’epoca, si indignò poi tanto, considerando del tutto naturale che una modella di quel calibro venisse profumatamente pagata per sfilare o farsi immortalare dai fotografi più prestigiosi.
A sconvolgere, anche stavolta, è semmai il fatto che qualcuno si senta in diritto di insultare, anche pesantemente, una persona. Una cosa che, a prescindere che la Biasi sia stata in buona fede o no nel fare questa affermazione, nessuno dovrebbe potersi permettere di fare. Neppure per 80.000 euro, o più.
Sfogliate la gallery per conoscere meglio la storia di Chiara Biasi
Chiara nel 2017 ha risposto a un’intervista del Corriere e, alla domanda “cosa significa essere influencer”, ha detto:
Che mi alzo, mi lavo i denti e ho il telefono in mano. Ricevo centinaia di mail da brand italiani e stranieri per promuovere i loro prodotti. E, per un quarto d’ora ogni due ore, rispondo ai follower. Ai complimenti, replico con un cuoricino. Ai messaggi più articolati, mi dedico.
Photoshoppo solo i brufoli. Mi tengo pure le smagliature: le ha Alessandra Ambrosio, chi sono io per non averle?
Chiara si definisce una lifestyle blogger.
Mostro il mio lifestyle. Le persone mi chiedono che brioche sto mangiando, com’è l’hotel in cui sto, non solo che outfit indosso, come alle fashion blogger […] Chi si definisce tale senza aver studiato moda è ridicola. Io trovo più onesto chiarire che propongo il mio gusto personale. E sa? Non m’interessa fare il manichino.
Menzione a parte per Chiara Ferragni:
Lei è un caso a parte, si è impadronita della materia, il mondo ce la invidia. È un’amica, mi ha spinto lei ad aprire il primo blog.
È stata infatti proprio la Ferragni a consigliare a Chiara di aprire un blog personale in cui scrivere di lifestyle, chiarabiasi.it, ormai non più raggiungibile, visto che con l’espansione della sua attività si è spostata sui social.
Su Instagram la seguono più di 2,5 milioni di followers.
In una puntata del programma di Italia Uno Emigratis ha dichiarato di guadagnare 10 mila euro per ogni post sponsorizzato, cui si aggiungono i regali da parte delle aziende o gli inviti di lussuosi hotel che, grazie alla sua notorietà, possono così farsi pubblicità. È inoltre testimonial di brand importanti come Patrizia Pepe, L’Oreal e Northland.
La blogger è stata stilista, disegnando costumi da bagno per Bikini Lovers, e lanciando collezioni per Poisson d’Amour. Recentemente ha lanciato anche un brand di scarpe da lei disegnato.
Nel 2017 ha anche pubblicato la sua biografia, intitolata Chiaroscuri, edita da Mondadori Electa, in cui ha raccontato anche dell’ischemia che l’ha colpita a soli 20 anni, e che l’ha costretta ad abbandonare gli studi.
Dopo essere stata fidanzata con l’ex calciatore, imprenditore Oscar Branzani (con un passato anche a Uomini & Donne) Chiara si è legata al calciatore Simone Zaza; anche questa storia, però, si è conclusa nel 2018.
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