Davide Astori, cos'è la bradiaritmia e perché il cuore rallenta fino a fermarsi

Sono arrivati i risultati dell'autopsia su Davide Astori, sfortunato capitano della Fiorentina morto nella notte tra il 3 e il marzo. Nel frattempo, non si arrestano la commozione e l'affetto dei tifosi, dei compagni di squadra, e di molta gente che vuole lasciare un pensiero e un omaggio al calciatore.

Morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica.

Le parole tecniche usate per descrivere la causa di morte di Davide Astori non rendono meno lontana, meno tragica, meno palpabile la consapevolezza che lui non ci sia più. La sofferenza di chi ha perso un amico, un compagno, un figlio, un padre rimane indelebile e fresca con la stessa intensità anche tre giorni dopo la notizia che ha scioccato tutti, quella che non ti aspetti.

Il capitano della Fiorentina, Davide Astori, è  morto a 31 anni.

Nessuno ci ha voluto credere, nemmeno per un istante, mentre i telegiornali e il Web intanto diffondevano una notizia troppo incredibile per essere reale.

Ma com’è possibile, non può essere, questi i commenti che sono affiorati sulle labbra di ciascuno di noi non appena la notizia della sua scomparsa si faceva più concreta, e l’incredulità lasciava il posto all’amara certezza, con quello sconforto doloroso di chi, pur non conoscendolo di persona, si trova sempre spiazzato di fronte alla morte di un ragazzo così giovane, di un figlio, appunto, di un compagno, di un padre.

Davide è morto nella notte tra il 3 il 4 marzo 2018, mentre si trovava, in ritiro con la squadra, in un albergo di Udine; il classico sabato dei calciatori, l’arrivo in hotel nel pomeriggio e il pernottamento in attesa di giocare, il giorno dopo, alla Dacia Arena, stadio dell’Udinese. Solo che Davide, sempre il primo a scendere per la colazione, la domenica mattina non si è presentato all’appello. Era nel suo letto, senza vita, ucciso da quella che, nell’autopsia svolta il 6 marzo, è stata definita bradiaritmia.

Di cosa parliamo? Lo ha spiegato a Vanity Fair Rocco Damone, direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria di Careggi: “L’autopsia ha dato esito negativo, in gergo si chiama morte elettrica. Quel ‘senza evidenze macroscopiche’ significa che non sono state trovate alterazioni delle strutture, nessun segno di infezione o altro“.

Tradotto in parole semplicissime, il cuore di Davide ha rallentato fino a fermarsi del tutto. È raro, rarissimo che un’eventualità del genere si presenti su un ragazzo giovane perfettamente sano, addirittura un atleta, continua Damone, ma la possibilità, seppur remota, c’è, e Astori è stato davvero molto sfortunato in questo.

Si parla di bradiaritmia come una delle possibili cause. È un’aritmia a bassa frequenza: il ritmo cardiaco si riduce talmente tanto che poi non è in grado di far ripartire i meccanismi fisiologici.

Per “morte elettrica”, invece, si intende il blocco del sistema elettrofisiologico del cuore. Altri test sulla presenza di eventuali cause genetiche saranno resi disponibili nei prossimi due mesi, ma non è detto che chiariscano del tutto i motivi di quell’aritmia che è stata fatale al capitano viola. Damone tiene a precisare che è possibile che Davide si sia coricato senza avvertire sintomi, e precisa anche che in questi casi si passi dal sonno alla morte senza rendersi conto di nulla. Ma se tutto questo fosse capitato mentre Davide era sveglio, le cose sarebbero cambiate? Il medico è cauto, accenna un forse, chiarendo però che “… Se il cuore si blocca è comunque una situazione disperata. C’è la defibrillazione, ma non sempre riesce“.

Sono state disposte indagini per accertare eventuali responsabilità nella morte del giovane, indagini che hanno portato a un processo che ha visto imputato con l’accusa di omicidio colposo il professor Giorgio Galanti, l’allora responsabile sanitario della Fiorentina. Nel 2021 una perizia disposta dal gup Angelo Antonio Pezzutti, ed eseguita dai due superconsulenti del Tribunale di Firenze, il medico legale Gian Luca Bruno e il luminare Fiorenzo Gaita, ha portato alla conclusione secondo la quale la morte di Astori non si sarebbe potuta evitare. La tesi sarà discussa in tribunale il 4 febbraio 2021, a cui Francesca Fioretti, compagno di Astori, ha fatto sapere con un lungo post Instagram di voler partecipare-

Le sue immagini e i pensieri delle persone e dei compagni sono raccolti in questa gallery.

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