*** Aggiornamento del 15 giugno 2021 ***

Non finiscono i colpi di scena sul caso di Denise Pipitone. Dopo le perquisizioni nella ex casa di Anna Corona, moglie di Piero Pulizzi – il padre naturale della bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 – e la rivelazione, scioccante, che le forze dell’ordine stessero cercando un cadavere, da poco è tornata a parlare Maria Angioni, l’ex pm che all’epoca seguì la vicenda nelle sue fasi iniziali.

Denise, come sostenuto da Angioni nella trasmissione Storie italiane, non solo sarebbe viva, “sistemata” in una famiglia che avrebbe legami coi rapitori, ma avrebbe anche un marito e una figlia.

La mia idea – ha detto –  è che Denise sia viva ed è sistemata in qualche famiglia che ha legami con i rapitori o con alcuni componenti che hanno avuto legami con i rapitori. Non è detto che sia in una famiglia rom, va cercata in ambienti che siano da noi difficilmente ispezionabili. La pista rom è collegabile al video di quella signora di Milano, ma non sappiamo neanche se sia una rom. Diciamo che era un gruppo che forse chiedeva l’elemosina. Io sono sicura che sia viva, nei giorni scorsi ho mandato in Procura una serie di foto e documenti che mi danno la personale certezza che sia viva, ha una famiglia, ha anche una figlia.

Ovviamente sono documenti che ho trasmesso solo alla procura della Repubblica e all’avvocato Frazzitta perché sono molto delicati. Poi sarà la procura a valutare se la mia valutazione è vera oppure no. Prima era una probabilità, ma ormai ho la personale certezza che sia così.

Nonostante la sua sicurezza, le parole della pm non sono piaciute alla famiglia, che attraverso il legale Giacomo Frazzitta ha fatto sapere di invitare tutti “alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala. Non vediamo la necessità – ha aggiunto – di fornire informazioni particolarmente dettagliate, frutto o meno delle indicazioni di un mitomane o che dovessero anche risultare fondate, perché ancora al vaglio della magistratura”.

Milo Infante, nella sua trasmissione Ore 14, ha persino mostrato la foto, con i volti oscurati, di quella che sarebbe Denise con il marito e la figlia, che secondo il conduttore ha una notevole somiglianza con la bambina scomparsa.

Fonte: Ore 14

Se questa pista fosse vera si potrebbe, finalmente, mettere un punto a una vicenda che va avanti da 17 anni, ma sono state troppe, negli anni, le delusioni per Piera Maggio per poter cantare vittoria senza avere prima la certezza che i fatti descritti da Angioni corrispondano a realtà.

*** Aggiornamento del 6 maggio 2021 ***

Piera Maggio si dichiara “scioccata” nell’apprendere la notizia, e non le si può dar torto, visto che appena mezzora prima di andare in onda, ospite della trasmissione di Rai 2 Ore 14, ha saputo che le autorità stavano perquisendo l’ex abitazione di Anna Corona alla ricerca del cadavere di Denise Pipitone.

La possibilità che la piccola, sparita da Mazara del Vallo 17 anni fa, potesse effettivamente essere stata uccisa non era infatti ancora stata ufficializzata; non erano state prese in considerazione le intercettazioni delle sorelle Pulizzi, sorelle da parte di padre di Denise, che pochi giorni dopo la sparizione della bimba avrebbero detto

La mamma ha ucciso Denise quando era in casa.

Adesso, purtroppo, l’ipotesi peggiore è al vaglio degli inquirenti, che come detto hanno ispezionato la casa in cui viveva Anna Corona nel 2004; Piera Maggio, però, ha saputo tutto questo pochi minuti prima dell’apertura del collegamento con la trasmissione di Milo Infante, in cui avrebbero dovuto parlare della fiaccolata che si sarebbe svolta la sera, proprio per Denise.

Io quello che ti posso dire è che in questo momento sono scioccata, non ti nego pure che ho pianto poco fa, perché io questa notizia l’ho saputa neanche mezzora fa dai giornali. Non sapevo nulla di questo accertamento, anche perché, veramente, non me lo aspettavo. Io so che i lavori devono essere fatti, ma non immaginavo così in pompa magna e non immaginavo soprattutto che si parlasse di un cadavere di Denise, che si cerca un cadavere. Avrei voluto ancora una volta un minimo di delicatezza, che mi fosse notiziata attraverso anche il mio legale, non volevo tutti i dettagli, ma perlomeno saperlo. Invece mi vedo in questa giornata un po’ particolare, un raduno dedicato a Denise, dove esce una notizia che è veramente scioccante dal punto di vista mio, da genitore; abbiamo fatto un viaggio in macchina per arrivare allo studio dell’avvocato veramente scioccati, e non è giusto.

Anche l’avvocato Frazzitta sottolinea la scorrettezza nella comunicazione.

Il problema è molto semplice: dinanzi a un accertamento tecnico irripetibile la persona offesa o la persona danneggiata dal reato ha diritto ad avere un avviso, stiamo parlando di norme procedurali. Anche la ricerca di un cadavere è un accertamento tecnico irripetibile e noi avremmo dovuto essere avvisati, non per cortesia, perché le autorità agiscono con il segreto istruttorio, che però mi sembra il segreto di Pulcinella.

Piera Maggio è furiosa soprattutto per la mancanza di riservatezza con cui è stato comunicato espressamente che l’ispezione sarebbe stata finalizzata alla ricerca del cadavere della sua bambina.

Me lo mettano per scritto, così io non cerco più mia figlia come una bambina scomparsa ma la cerco come un cadavere. Me lo dicano e così io mi fermo, perché ho sempre detto ‘Fino a prova contraria’, ma me lo devono dimostrare, non me lo devono dire attraverso i giornali.

Il legale è assolutamente convinto che non si sia trattato di una segnalazione anonima come inizialmente affermato, senza però scendere in ulteriori dettagli; i carabinieri avrebbero ispezionato la casa di via Pirandello con in mano la piantina catastale dell’abitazione, alla ricerca di eventuali lavori strutturali anomali; sarebbe stato ispezionato anche un pozzo, posto sotto una botola nel garage, profondo 10 metri, senza esito.

La riapertura delle indagini sulla scomparsa di Denise era stata disposta dalla Procura di Marsala qualche giorno fa, dopo le dichiarazioni della pm Maria Angioni ancora nella trasmissione Ore 14: Angioni, ora magistrata a Sassari,  avrebbe spiegato che l’allora capo della Procura di Marsala, Gioacchino Genchi, esaminando il traffico telefonico, avrebbe evidenziato un sospetto contatto tra Anna Corona e Stefania Letterato, agente di viaggi: si parla di una media di 3 chiamate al giorno e di 1.233 contatti in un anno, improvvisamente cessati quasi del tutto dopo la scomparsa di Denise. Letterato è stata interrogata in tribunale, risultando piuttosto reticente. Angioni ha dichiarato che Letterato era all’epoca fidanzata con Antonio Sfameni (oggi sono sposati), commissario capo di Mazara del Vallo e quindi, probabilmente, non la persona più indicata per interrogare la donna.

Le nuove rivelazioni della pm, assieme alla Commissione d’inchiesta parlamentare promossa dalla deputata Alessia Morani, hanno convinto gli inquirenti a riaprire le indagini, subito dopo la falsa pista russa di cui vi abbiamo dato conto negli aggiornamenti che seguono; nessuno però, almeno finora, aveva mai apertamente parlato della possibilità che il cadavere della piccola Denise fosse sepolto, da 17 anni, nella casa di Anna Corona.

*** Aggiornamento dell’8 aprile 2021***

L’attesa, purtroppo, è finita, e ci lascia l’amaro in bocca per l’ennesima volta. Olesya Rostova non è Denise Pipitone. A confermarlo anche Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio: il gruppo sanguigno non corrisponde. Ma ci sarà comunque un’altra puntata di questa vicenda che ha fatto arrabbiare molti, in Italia, per il modo in cui è stata spudoratamente spettacolarizzata dalla televisione russa, che se ne è praticamente infischiata del dolore di una mamma per questioni di audience, con ritardi infiniti e un sensazionalismo che, sinceramente, è stato tutt’altro che appropriato.

Lasciali parlare ha infatti in serbo anche il confronto del DNA di Olesya con quello di Piera Maggio, che nel frattempo, attraverso il suo legale, ha chiesto alla Procura di Marsala di procedere con una rogatoria, unico modo per delegare l’analisi del DNA a un canale istituzionale. Nel frattempo, Dimitri Borisov, conduttore del programma, ha voluto chiedere scusa alla famiglia di Denise per la lunga attesa, in un messaggio social proposto da Chi l’ha visto nella puntata di ieri sera.

Sicuramente, se un lato positivo lo vogliamo trovare, la storia di Olesya ha permesso di riaccendere i riflettori sulla vicenda di Denise, che Piera cerca ininterrottamente da 17 anni, e che ha ribadito di continuare a cercare anche nell’ultimo post Facebook, pubblicato in mattinata.

Fonte: Facebook @Piera Maggio

A questo punto, l’ultimo passo sarà aspettare l’esito dell’esame sul DNA, per mettere definitivamente la parola fine a questa storia.

*** Aggiornamento del 7 aprile 2021***

Sembrano a questo punto sempre più flebili le possibilità che Olesya Rostova sia davvero Denise Pipitone. Nel pomeriggio di oggi la trasmissione russa Lasciali parlare dovrebbe finalmente rendere noto l’esito degli esami del sangue effettuati sulla ragazza, dopo lo slittamento di cui vi abbiamo dato conto nell’aggiornamento di ieri.

Qualche piccola anticipazione, però, dagli studi televisivi sembra essere trapelata, e la più importante è che, purtroppo, Piera Maggio non sarebbe la mamma della giovane. Anzi, Olesya avrebbe persino incontrato la sorella biologica, Anastasia Nikulina Zhuchkova, cominciando persino a seguirsi reciprocamente su Instagram.

Continuano ovviamente a far discutere i metodi utilizzata dalla trasmissione russa, che avrebbe annunciato il gruppo sanguigno della ragazza con una busta, un po’ come avviene con le eliminazioni nei reality show, spettacolarizzando ulteriormente il caso e, di conseguenza, il dolore delle famiglie coinvolte.

Sono infatti diverse le mamme giunte dalla Russia e dall’Ucraina per conoscere la vera identità di Olesya; c’è inoltre l’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, che ha accettato di partecipare alla trasmissione dopo aver denunciato i metodi usati dalla trasmissione e l’eccessiva mediaticizzazione della vicenda.

A quanto pare Olesya non sarebbe Lidia, una delle possibili identità, ma neppure Denise. Molto più probabile che il vero nome della ragazza sia invece Angela. Come detto, avrebbe già persino ritrovato la sorella, che negli ultimi giorni ha tinto di biondo i tradizionali capelli scuri, come si può vedere dal suo account Instagram, per rendere più evidente la somiglianza con Olesya.

Molti sono i commenti italiani sotto le foto della ragazza, di chi ovviamente non ha reagito benissimo agli ultimi sviluppi; e non tanto, o non solo, perché anche stavolta l’ennesima speranza di ritrovare Denise sembra essersi infranta, ma proprio per il modo in cui tutta la storia è stata trattata, sfruttando e non rispettando il dolore di una famiglia (ma lo stesso vale anche per le altre, quelle russe chiamate in trasmissione invano) che da 17 anni aspetta risposte e vive senza conoscere la verità.

Ora non rimane che attendere la messa in onda della trasmissione per avere la conferma definitiva o meno dei sospetti.

*** Aggiornamento del 6 aprile 2021***

Doveva essere il giorno della verità, ma l’attesa resta. Solo domani sapremo davvero se Olesya Rostova, la ragazza che ha fatto un appello durante la trasmissione russa Lasciali parlare dicendo di cercare sua madre, potrebbe essere davvero Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel settembre del 2004. Il test del DNA sarebbe già stato effettuato sulla ragazza, ma la puntata speciale della trasmissione, durante la quale saranno comunicati i risultati, non andrà in onda oggi come annunciato in precedenza, ma solo domani, anche se la registrazione sarà effettivamente effettuata oggi pomeriggio.

Lo ha fatto sapere Marc Innaro, corrispondente da Mosca per la Rai, intervenuto al programma Storie Italiane su Rai 1:

La puntata della trasmissione “Lasciali Parlare” sarà registrata oggi pomeriggio e andrà in onda domani sera, ma io ho l’embargo fino a domani.

Anche il legale di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, ha fatto sapere di aver ricevuto una mail dall’avvocato di Olesya Rostova “che conferma la volontà di cooperazione con noi e accetta la richiesta di fornirci i risultati degli esami scientifici sulla ragazza prima del collegamento di oggi. A questo punto parteciperemo alla registrazione del programma con la Tv russa che sarà mandato in onda domani”.

Frazzitta aveva minacciato di non partecipare alla puntata a causa dell’estenuante tira e molla della televisione russa, di cui, facendosi portavoce della famiglia di Denise, ha denunciato la spettacolarizzazione della vicenda.

Non vogliamo sottoporci a un ricatto mediatico da parte della tv russa – aveva detto nelle scorse ore il legale  – Se prima della trasmissione non ci faranno avere la documentazione relativa al gruppo sanguigno di Olesya e dell’eventuale test del Dna non parteciperemo ad alcun collegamento televisivo.

Anche Piera, dalla sua pagina Facebook, aveva fatto sapere di essere decisamente contraria al modo in cui dalla Russia stanno trattando il caso di Olesya.

🔴 Il dolore di un genitore non si ripaga con il ricatto mediatico. Rimaniamo sempre cauti...Vogliamo certezza e basta. Piera Maggio & Pietro Pulizzi #CerchiamoDenise ♡

Pubblicato da Piera Maggio su Lunedì 5 aprile 2021

Adesso questo ennesimo rinvio, che ovviamente non fa che accrescere la rabbia per il modo in cui il caso sta venendo trattato, e ovviamente l’angoscia di mamma Piera e di quanti sperano nel buon esito della vicenda. Capiamo che la tv russa abbia colto quest’occasione per far aumentare l’audience, ma in ballo ci sono due vite che hanno evidentemente sofferto abbastanza, e due donne, Olesya da una parte e Piera dall’altra, che comunque vada meritano di avere delle risposte certe, e non di essere fatte finire in un tritacarne mediatico.

*** Aggiornamento del 1° aprile 2021***

Olesya Rostova avrebbe già effettuato il test del DNA; questo è quanto è stato detto nella puntata di Chi l’ha visto del 31 marzo che, come anticipato anche nel nostro articolo originale, che segue, avrebbe raccontato gli ultimi sviluppi sulla vicenda della ragazza russa che ha rivolto un appello in tv per ritrovare sua madre, e che qualcuno ha pensato possa essere Denise Pipitone.

A prelevare il campione genetico alla ventenne russa sarebbe stata la stessa redazione di Lasciali parlare, il programma di Primo Canale in cui ha raccontato la sua storia di bambina scomparsa; se le cose stanno davvero così, allora non c’è che da aspettare i risultati per capire se anche stavolta si tratterà dell’ennesimo buco nell’acqua o se davvero potrebbe esserci quel lieto fine che ognuno di noi spera di vedere da 17 anni.

Nel frattempo, Piera Maggio, mamma di Denise, non ha partecipato in diretta alla trasmissione di Rai 3 e ha chiarito che non è intenzionata a partire per Mosca; sarà il suo legale, Giacomo Frazzitta ad andare in Russia, come spiegato a Federica Sciarelli.

Andrò io per tutti gli accertamenti, la mamma resta qui – ha detto, aggiungendo anche un particolare che potrebbe essere importante – in realtà già nel 2004, quando la piccola è scomparsa, c’erano delle segnalazioni che ci facevano propendere per una pista russa.

Restano ovviamente i dubbi, in primis la scarsa somiglianza delle foto della ragazza da piccola con quelle di Denise, e poi la non conoscenza della lingua italiana, un dettaglio, questo, giudicato fondamentale, perché secondo gli studiosi è impossibile cancellare del tutto una lingua che si è ascoltata e parlata per quattro anni.  Anche per questo Piera Maggio rimane solo cautamente ottimista, soprattutto alla luce delle tante segnalazioni a vuoto che si sono susseguite nel corso degli anni.

Rimaniamo con i piedi a terra, siamo cautamente speranzosi senza illuderci più di tanto – è il messaggio che ha inviato a Chi l’ha visto – L’illusione non porta a nulla. In questi casi chiederemo di fare il test del Dna, unica soluzione per fugare il dubbio. Ringraziamo quanti ci sono vicini e solidali, facendoci capire quante persone amano Denise e non l’hanno dimenticata.

Nell’articolo che segue abbiamo ricostruito l’ultima segnalazione su Denise e tutta la storia della sua scomparsa.

*** Articolo originale del 31 marzo 2021***

Il suo volto, in questi 17 anni, lo abbiamo visto migliaia di volte, in tv, sui giornali, sui social. Ma per tutti Denise Pipitone è rimasta una bambina, perché nessuno sa cosa ne sia stato di lei, dopo la sua scomparsa, il 1° settembre del 2004.

Nessuno ha visto il volto di Denise com’è, o come sarebbe, ora: una giovane donna di 21 anni. Da quella giornata infernale in cui, a Mazara del Vallo, Denise si aggiungeva a Santina Renda, ad Angela Celentano e a tutti quei bambini scomparsi e mai più ritrovati, sono passati 17 anni.

17 anni in cui si sono succeduti avvistamenti, chiamate anonime che giuravano di aver visto Denise, ipotesi, congetture, ma soprattutto false speranze e illusioni per mamma Piera Maggio, che da quel 1° settembre non ha mai smesso di lottare un solo giorno per riavere la sua bambina, o almeno conoscere il suo destino.

Oggi si riaccende una speranza, che Piera Maggio, per esperienza e per auto-preservazione, ha ormai imparato a considerare “flebile”, almeno in mancanza di prove concrete. Una ragazza, in Russia, si è rivolta a una trasmissione televisiva, пусть говорят (in italiano Lasciali parlare) lanciando un appello per ritrovare la sua mamma, che non ha mai conosciuto.

Olesya Rostova, questo il nome della ragazza, ha dichiarato che sarebbe stata ritrovata in un campo nel 2005, e di non conoscere l’identità dei suoi genitori. Nel suo appello non sembrerebbe esserci nulla di particolare, se non fosse che più d’uno ha notato la somiglianza sorprendente con Piera Maggio e che la sua età corrisponderebbe a quella che, oggi, avrebbe Denise. Coincidenze considerate sufficienti per spingere ottimisticamente a far riaprire uno spiraglio di luce sul caso, tanto che anche la trasmissione Chi l’ha visto ha deciso di seguire da vicino gli sviluppi della vicenda. Il video dell’appello di Olesya sarà trasmesso nella puntata del 31 marzo, ma è stato anticipato sui canali social del programma di Federica Sciarelli.

Saranno ovviamente eseguiti tutti gli accertamenti del caso, a partire dalle prove del DNA, che in maniera inconfutabile potranno stabilire se esiste effettivamente un legame tra Piera, pronta a partire per la Russia, e la ragazza. Nel frattempo, però, come detto, sia la mamma che il padre di Denise, Pietro Pulizzi, si mantengono cauti, come riferito anche in un post pubblicato su una delle pagine social dedicate alla ricerca della piccola.

🌍 In merito alle ultime notizie, rimaniamo con i piedi ben saldati a terra. Chiediamo ulteriori verifiche attraverso il DNA. RINGRAZIAMO TUTTI per la vicinanza.🌹 Piera Maggio & Pietro Pulizzi #CerchiamoDenise ♡

Pubblicato da Missing Denise Pipitone Mp su Martedì 30 marzo 2021

Le stesse parole di prudenza sono state espresse dall’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, mentre la conduttrice di Chi l’ha visto, Federica Sciarelli, all’Ansa ha detto:

La segnalazione è nata quasi per caso, da una nostra telespettatrice che ha riferito che a Mosca c’è una giovane donna che ha la stessa età di Denise e che somiglia moltissimo a Piera Maggio, la mamma della piccola scomparsa 17 anni fa. Forse è una suggestione dovuta alla somiglianza, ma la giovane donna ha la stessa età che avrebbe oggi Denise.

Noi stiamo con i piedi per terra, non vogliamo dare nessuna certezza, anche perché Piera ne ha viste e passate tante in questi anni. Le coincidenze temporali ci sono e anche una somiglianza tra la giovane e Piera. La bambina ‘russa’ venne trovata in un campo nel 2005, e non sapendo chi sia la sua vera madre, è andata in una trasmissione tv russa per mostrare il suo volto e lanciare a sua volta un appello alla vera famiglia. Ora vanno fatte tutte le verifiche: occorre avere pazienza ed essere scrupolosi.

La storia di Olesya e i dubbi

Il Riformista ha ricostruito in un articolo la storia della ragazza russa andata in tv per cercare i suoi genitori: Olesya Rostova ha inviato una lettera alla redazione di “Lasciali parlare” per tentare di ritrovare la sua famiglia, raccontando di essere stata rapita da una zingara e di essere stata condotta in un campo rom quando aveva appena 5 anni – un’età compatibile con quella di Denise -;  dopo aver passato un periodo chiedendo l’elemosina per la sua comunità e l’arresto di quella che credeva fosse sua mamma, Olesya sarebbe finita in orfanotrofio, dove le hanno dato il nome che porta tuttora. Con sé non aveva alcun documento, e non conosce la sua data di nascita precisa.

Cara mamma non ti ho mai dimenticato, ti sto cercando e ho la possibilità di trovarti. Eccomi qui, sono viva, voglio conoscerti e trovarti.

È l’appello che lancia guardando in camera. Qualcuno, fra cui lo stesso Riformista, ha sollevato però più di un dubbio: il più importante è che Olesya non ha mai detto di conoscere o di ricordare qualcosa della lingua italiana, mentre secondo mamma Piera Denise, a quattro anni, parlava sia l’italiano che il dialetto siciliano.

È ovvio che sulla vicenda regni la massima cautela, viste anche le numerose segnalazioni purtroppo andate a vuoto nel corso di questi anni, e il processo alla sorella di Denise, Jessica Pulizzi, terminato con la sua assoluzione. Nessuno vuole farsi false illusioni, ma certamente ciascuno di noi nutre anche la minima speranza che stavolta possa essere tutto vero. Per Denise e per la sua mamma, che non ha mai smesso di lottare, a distanza di tanti anni.

In gallery abbiamo ricostruito la vicenda di Denise Pipitone.

Denise Pipitone, 17 anni di ricerche. La speranza incrollabile di Piera Maggio
Fonte: Il Giorno
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