Che cosa pensereste se un giorno vi svegliaste e, in lontananza, su una collina, vedeste un’enorme vagina rossa che si stende lungo i pendii?
Per lanciare un segnale forte contro la società fallocentrica e maschiocentrica la scultrice brasiliana Juliana Notari ha deciso di realizzare Diva, un’enorme installazione adagiata nelle campagne della regione del Pernambuco, nel nordest del Brasile.
Potrebbe sembrare anche una sorta di fiore che si apre nel verde, ma a smentire ogni altra possibile interpretazione è Juliana stessa che, nel post Instagram in cui presenta la sua ultima opera, spiega che essa vuol rappresentare un uso dell’arte fatto per
dialogare di questioni che fanno riferimento alla problematizzazione del genere da una prospettiva femminile combinata con una cosmovisione che mette in discussione il rapporto tra natura e cultura nella nostra società occidentale fallocentrica e antropocentrica. Oggi queste domande sono diventate sempre più urgenti. Dopotutto, sarà attraverso il cambiamento di prospettiva del nostro rapporto tra gli esseri umani e tra umani e non umani che potremo vivere più a lungo su questo pianeta e in una società meno disuguale e catastrofica.
È, in sostanza, un’installazione che grida alla parità di genere, nel modo più provocatorio possibile. Ovviamente la sua visione, e la pubblicazione sui social, hanno diviso il dibattito, tra chi la giudica eccessiva e chi, invece, ha capito pienamente l’intento della scultrice e approva l’idea di ribellarsi pacificamente all’egemonia maschile e maschilista in questo modo.
Sfogliate la gallery per vedere alcune immagini di Diva e farvi una vostra idea.
Cos'è
Diva è una land art, chiamata anche earth art, o earth works, una forma d’arte contemporanea nata all’incirca nel 1967 negli Stati Uniti in cui si abbandonano gli strumenti e i mezzi artistici tradizionali per intervenire direttamente sulla natura e con la natura.
Enorme
Le dimensioni di Diva sono davvero colossali: alta 33 metri, larga 16 e profonda 6, è ricoperta da cemento armato e resina.
Contro l'egemonia fallocentrica
L’intento è chiaro e provocatorio: proporre una vagina gigante per protestare contro il fallocentrismo della nostra società.
Chi è Juliana Notari
Nata a Recife nel 1975, Juliana nella sua carriera ha vinto diversi premi, è stata finalista del 7 ° Premio Marcantonio Vilaça 2019 e nominata per il Premio PIPA 2018 e 2019; nel suo curriculum vanta anche un Premio Salão Arte Pará nel 2014; Premio Funarte – Women in Visual Arts nel 2013; Premio borsa di studio di ricerca al Salone d’Arte Contemporanea di Pernambuco nel 2004.
Al lavoro
Ci sono voluti 11 mesi e 20 operai per completare l’installazione
Cosa ne pensi?