Qualche anno fa dicevano che le ragazze non erano abbastanza allenate per correre in Formula Uno, che non avevano il fisico. Negli ultimi anni invece i talenti sono stati sostenuti, io ho deciso di allenarmi sempre più duramente e continuo a divertirmi.
Queste le parole che compaiono sotto un post di Instagram, in una bella foto di Sophia Floersch che si allena. Ed è proprio vero, fino al decennio scorso di donne che miravano alla Formula 1 non ce n’era neanche l’ombra, e se qualcuna c’era, era ben lontana dai riflettori e dalle interviste. Fortunatamente i tempi cambiano e, oggi, possiamo vantare dei grandi talenti come quello di Sophia.
Nata a Grunwald, un sobborgo di Monaco (Germania), sogna di correre veloce da quando ha dei ricordi. Già a 5 anni sfrecciava in pista sui kart con in testa il mito di Michael Schumacher. E di strada, dopo i kart, ne ha fatta davvero tanta. Oggi ha solo 17 anni e vanta un curriculum non indifferente: ha vinto consecutivamente le tre serie alle quali ha partecipato dal 2008 al 2010 ed è stata la prima e più giovane donna a riuscirci, al Ginetta Junior Championship è stata la prima esordiente a vincere due gare in un weekend e in Formula 4 è stata la prima donna ad andare a punti alla gara d’esordio. Insomma, una ragazza che di motori se ne intende e che apre la pista a tutte le altre donne con lo stesso sogno.
Domenica, nella sua prima stagione in Formula 3 e nella sfortunata pista di Macao, teatro di numerosi incidenti gravi, Sophia ha perso il controllo della sua monoposto, spiccando un volo di alcuni metri e andando infine a schiantarsi nella zona dedicata ai cameramen e ai fotografi. Fortunatamente, da quanto riportato da lei stessa sui suoi social, l’incidente è stato relativamente leggero.
Quasi un miracolo considerando la velocità dell’impatto che ha lascito letteralmente senza fiato gli innumerevoli spettatori e che poteva facilmente portarla alla morte. Dopo 11 ore di intervento alla colonna vertebrale a causa di una frattura, i medici si sono ritenuti soddisfatti e stando alle dichiarazioni l’incidente non dovrebbe aver intaccato in alcun modo il midollo spinale, scongiurando il rischio di Sophia di rimanere paralitica. Nonostante questa brutta esperienza la giovane driver tedesca non si arrende e sicuramente continuerà a inseguire il suo sogno di raggiungere la Formula 1.
Gli esordi
Una passione cominciata come un hobby, come un qualcosa di divertente che inzialmente era senza impegno. Nel corso del tempo, però, è arrivato il sogno di diventare una professionista e scalare le vette della Formula 1.
“È così che tutto è iniziato 12 anni fa. Io ancora così piccola e l’abito troppo grande. Prima era solo un hobby, ma oggi il mio sogno è essere un pilota professionista nel Motorsport.”
I primi successi
In questa foto di archivio possiamo vedere una piccola Sophia alle prese con una delle prime interviste. La sua carriera, cominciata molto presto, l’ha vista ottenere successi fin dalla più tenera età. Nel 2011, quando aveva solo 11 anni, aveva già conseguito alcuni record unici. Oggi è ancora una delle più giovani driver del mondo.
Da più grande
Sophia, oggi, ha l’obiettivo di gareggiare in Formula 1 e piano piano sta raggiungendo il suo scopo. Sul sito ufficiale dell’atleta possiamo ripercorrere la sua storia dal 2005 a oggi e avere anche uno spiraglio sui suoi progetti futuri.
Una ragazza dalle molte passioni
Nata il primo dicembre del 2000 e molto seguita sui social, in particolare su Instagram, quando non gareggia a velocità supersoniche è una ragazza come molte altre. Ama sciare e fare windsurf. Di corporatura abbastanza esile, 1.63 per circa 55 kg, in pista è incontenibile e tramite i suoi canali social sappiamo che per raggiungere i suoi ottimi risultati si allena molto duramente, non perdendo mai il sorriso e la voglia di gareggiare.
Contro ogni stereotipo
Una bella ragazza, che ama curarsi e mostrarsi in tutta la sua femminilità. Sicuramente non lo stereotipo di donna che guida macchine che vanno ai 200 km/h che molti avranno in mente. Chi potrebbe mai immaginare che sotto quel viso angelico c’è un pilota, in grado di sfidare velocità che farebbero venire i brividi praticamente a chiunque?
Non è la sola
Una foto di gruppo all’insegna delle donne, di cui purtroppo non si sente ancora molto parlare nell’ambito delle corse. Ma Sophia non è sicuramente la sola e molte altre ragazze condividono la sua stessa passione.
Who run the world?
G I R L S! ??♀️??♀️??♀️??♀️??♀️
Le qualifiche prima dell'incidente
Una boccaccia per un risultato un po’ sottotono che ha visto la giovane non riuscire a qualificarsi nelle posizioni più alte come invece desiderava, per via della mancata aggressività in grado di farle recuperare posizioni. Nulla che, comunque, potesse abbattere l’umore di Sophia.
Il volo e lo schianto oltre le reti di protezione
L’incidente di Sophia durante il Macao Gran Prix, tenutosi dal 15 al 18 novebre nella nota pista cinese che ha visto compiersi numerose tragedie, tra cui quattro morti dal 2005 a oggi. Tra le possibili cause dell’avvenuto potrebbe esserci la presenza di una bandiera gialla, frutto di una dimenticanza da parte dei commissari di gara. La Fia (Federazione Internazionale dell’Auto) ha aperto un’inchiesta e sta lavorando per capire cosa ha causato l’incidente.
“Sembrava quasi un razzo, è incredibile sia sopravvissuta. Riteniamo che, in quel momento, stesse viaggiando a 276 chilometri orari. Ha avuto un angelo sulla spalla. Abbiamo ricevuto alcune informazioni dai social media, guardare quelle immagini è stato straziante, quindi pensavamo al peggio. Non penso di aver mai visto niente del genere”
Questo il commento di Frits Van Amersfoort proprietario del Van Amersfoort Racing, team della driver tedesca, come riportato da Repubblica.
Dopo l'intervento
Sono sopravvissuta all’operazione che è durata per ben 11 ore. Spero che da ora in poi ci siano solo dei miglioramenti. Devo rimanere qualche giorno in più a Macao finché non sarò trasportabile. Voglio ringraziare tutti i miei fan per ogni singolo augurio, che ora sto iniziando a leggere. Questo mi motiva davvero e mi dà coraggio. I miei pensieri vanno anche con tutti coloro che sono stati coinvolti nell’incidente. Spero che tutti stiano bene. […] Un vero grande ringraziamento al personale medico qui a Macao per il trattamento amichevole e professionale. Un enorme ringraziamento al team di soccorso locale FIA, @ mercedesamgf1, @hwaag_official, @ fia.official e il loro team medico e all’organizzazione GP di Macao, che mi supportano nel modo migliore. Un ringraziamento speciale va anche al Dr. Riccardo Ceccarelli e, ultimo ma non meno importante, il mio Team @vanamersfoortracing, @facuregaliaoficial e @fhabsburg62, che soffrono tutti con me – siete fenomenali. ??Sto per ritornare! ??
L’ultimo post su Istagram di Sophia, dopo il lungo e difficile intervento che ha visto coinvolta la sua spina dorsale. Stando alle dichiarazioni è durato più del previsto ed è stato inserito un’innesto ricavato dall’anca.
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