Ginny & Georgia, la serie Netflix che ha debuttato solo la scorsa settimana, sta già facendo discutere per via di alcune battute misogine sulla vita sentimentale della cantante Taylor Swift. La serie, che narra le vicende di Ginny Miller, interpretata da Antonia Gentry, e di sua madre Georgia (Brianne Howey), per quanto sia stata salutata come un prodotto progressista, ha già mostrato sin da subito un vecchio atteggiamento del passato, purtroppo duro a morire, ai danni del genere femminile: lo slut-shaming.

A esserne protagonista è stata Taylor Swift, una delle più celebri cantanti statunitensi dei nostri giorni, la cui vita sentimentale è sempre stata oggetto di attenzione morbosa e scherno, soprattutto da parte dei media e degli operatori del settore, che, senza troppe remore, hanno più volte scomodato la giovanissima interprete per fare dell’ironia sulle sue relazioni amorose.

In questo caso, è il personaggio di Ginny a farsi interprete di questo atteggiamento misogino. Durante il decimo episodio della serie, infatti, la protagonista, rivolgendosi alla madre, pronuncia questa frase di dubbio gusto:

Cosa te ne importa? Tu passi attraverso gli uomini più velocemente di Taylor Swift.

Il problema, come rilevato anche dai moltissimi fan di Swift, accorsi prontamente su Twitter in sua difesa, è che non solo non si tratta di un commento divertente, ma questa “semplice” frase, consegnata per di più alla voce di una ragazzina, finisce per legittimare e diffondere in modo subdolo questa narrazione misogina che continua a essere presente e a fare una colpa alle donne per atteggiamenti del tutto normali, considerati però sconvenienti. Non è un caso, infatti, che non vi siano tracce di commenti simili che abbiano come destinatario un uomo.

E il tema della libertà sessuale delle donne è purtroppo ancora un tabù che non riesce a essere abbattuto: ancora oggi, infatti, uomini e donne di fronte a questo argomento continuano a essere posti su due piani diversi. Eppure, proprio la cultura televisiva e cinematografica tanto può fare in questo senso, veicolando messaggi di empowerment che possono contribuire a realizzare quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno e di cui si avvertono finalmente i primi segnali. Per questo risulta ancora più inaccettabile vedere questi atteggiamenti maschilisti fatti propri da una giovane ragazzina, che dovrebbe invece farsi interprete di nuovi tempi che stanno cambiando e di una nuova lettura del mondo che valorizzi finalmente le donne e la loro libertà.

La vicenda ha avuto moltissima risonanza, e #RespectTaylorSwift è diventato subito trend su Twitter. La piattaforma è stata infatti inondata di messaggi di solidarietà nei confronti della cantante. Questo uno dei tanti appelli degli Swifites, i cosiddetti fan dell’interprete amatissima:

Se gli sceneggiatori hanno pensato a queste battute come scherzi, sono davvero così stupidi? Essere misogini e prendere in giro le persone non è mai stato uno scherzo. Taylor è stata presa in giro per tutta la sua carriera e non se lo merita, nessun altro lo merita!

Non solo. Insieme alla mobilitazione social, è stata infatti lanciata anche una petizione in cui si chiede a Netflix di rivolgere pubblicamente le scuse alla cantante, di rimuovere i commenti misogini dalla serie Ginny & Georgia e da tutti gli altri show della piattaforma, oltre all’impegno di garantire che in serie e prodotti futuri non si perpetuino narrazioni misogine e irrispettose delle donne.

Un impegno che ci auguriamo possa essere colto tempestivamente e in modo serio dalla più celebre piattaforma in streaming e che inauguri un modo più consapevole e virtuoso di approcciarsi alle storie che vengono create e raccontate, per fare di queste narrazioni non solo un momento di intrattenimento ma anche una preziosa occasione per ripensare alla realtà e contribuire a renderla migliore.

Ecco nella gallery altri spiacevoli episodi di misoginia che sono stati rivolti alla celebre cantante nel tempo.

La battuta su Taylor Swift e i suoi ex su Netflix è inaccettabile
Fonte: Instagram @ginnyandgeorgianews
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