Ci vuole coraggio e determinazione per diventare una star. Ci vuole stomaco, oltre che fegato. Ma la cosa bella è che alla fine tutto il mondo riesce a vederti per quanto vali. È questa la lezione che ci insegna Lady Gaga, contro la quale ai tempi dell’università qualcuno creò un gruppo Facebook dal nome Stefani Germanotta, non sarai mai famosa. Il gruppo contava solo 12 utenti, ma anche una sola persona può ferire, il numero non conta. Eppure questo postulato ha un corollario: puoi essere la persona più talentosa del mondo, ma ci sarà sempre qualcuno che cercherà di sminuirti o di deriderti.
Lady Gaga è attualmente la prima donna a vincere un Oscar, un Grammy, un Bafta e un Golden Globe nello stesso anno per A Star Is Born. È l’artista che tutti conosciamo, non si è mai lasciata influenzare dai contrasti di gioventù. BoredPanda riporta la testimonianza di Lauren Bohn, compagna di università dell’artista ai tempi della New York University. La donna ha capito solo molto tempo dopo che Lady Gaga era Stefani, la sua compagna di college e si è ricordata di quell’infamante gruppo Facebook. E ha ricordato come la cantante e attrice venisse definita un’«attention whore» – è una parolaccia odiosa e sessista, letteralmente “puttana dell’attenzione” – e i volantini dei locali in cui si esibiva venivano gettati nel fango dai compagni e calpestati.
Ero sopraffatta da un cocktail emotivo da capogiro – racconta Lauren – dal sentimento che prova la madre di una bimba in un concorso di bellezza al trionfo della vendetta nerd. Ma ho anche sentito vergogna. Vergogna per non aver mai scritto in quel gruppo. Vergogna per non aver mai difeso la ragazza con quegli intensi occhi – la ragazza i cui coraggiosi volantini furono calpestati, probabilmente da qualche parte vicino al mio dormitorio.
Questa storia di bullismo e cyberbullismo non è stata purtroppo la sola nella vita di Lady Gaga. L’artista raccontò nel 2011 a Rolling Stones come i suoi compagni della scuola cattolica nel Convento del Sacro Cuore – dove i suoi genitori la iscrissero – nell’Upper East Side – la prendevano in giro e la schernivano in gran parte per i suoi look, tanto da toglierle la voglia di andare a scuola. Senza contare i ripetuti stupri subiti da giovanissima, confessati tra le lacrime davanti a Oprah Winfrey.
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Per fortuna però, niente è riuscita a smuovere Gaga dalla sua passione, che anzi ha sempre trovato trovare la forza per proseguire gli studi, in particolare quelli di canto, iniziati a 11 anni con Don Lawrence, l’insegnante di Christina Aguilera. E oggi Stefani Germanotta è per tutti Lady Gaga e tutti l’hanno sempre ammirata per i suoi look arditi. Oggi le persone che la amano sono un esercito, com’è giusto e normale che sia: il talento va sostenuto, sempre.
A Star Is Born
Per un’artista non è mai facile confrontarsi con i mostri sacri del passato. Gaga è riuscita bene anche in questo nel film A Star Is Born: il suo ruolo, in passato, fu infatti interpretato al cinema da Barbra Streisand e Judy Garland. La canzone originale composta per il film, Shallow, ha vinto l’Oscar e i premi che abbiamo citato prima. Ora però Gaga è tornata alla musica e ai look stravaganti nel singolo di Stupid love.
Joanne
Nel 2016 ha rilasciato il quinto album Joanne – il quarto da solista tecnicamente parlando, perché in quello precedente, Cheek to Cheek del 2016, duettava con Tony Bennett. L’anno successivo all’artista è stato dedicato il documentario Gaga: Five Foot Two, che è all’interno del catalogo Netflix.
American Horror Story
Nel 2015 e 2016 ha preso parte a due stagioni di American Horror Story. Nella prima, Hotel, è stata una protagonista con il personaggio della Contessa, al centro di alcune storyline interessanti, tra cui una ispirata al personaggio di Catherine Deneuve in Miriam si sveglia a mezzanotte e una che la vede come la Dama in Nero, la donna misteriosa sulla tomba di Rodolfo Valentino. Nella seconda stagione, Roanoke, il suo ruolo è poco più che un cameo, anche se fondamentale.
Artpop
Nel 2013 ha rilasciato Artpop, che contiene tra le varie tracce Aura, confluita nella colonna sonora di Machete Kills. Lady Gaga interpreta anche un piccolo pregevole ruolo nel sequel di Robert Rodriguez, che ha contribuito a imporla anche al pubblico cinematografico – Rodriguez l’ha voluta successivamente anche per un altro sequel, Sin City – Una donna per cui uccidere del 2014. Per il lancio del disco, Gaga ha realizzato un evento che ha messo al centro l’arte contemporanea, con opere di Jeff Koons e Marina Abramovic.
Born This Way
Il 2011 è un anno meraviglioso per Lady Gaga. Duetta con Elton John per la colonna sonora di Gnomeo e Giulietta e rilascia il suo secondo disco, Born This Way.
Bad Romance
Nel 2009 pubblicò l’ep The Fame Monster, che conteneva il singolo Bad Romance, il cui video è considerato il migliore tra quelli del ventunesimo secolo secondo Billboard. Un altro singolo fu Alejandro, che destò scalpore per i tanti riferimenti religiosi. Un po’ come accadde per un’altra regina prima di lei: Madonna.
Il primo disco
Nel 2008 scrisse e cantò il brano Last Dance, per cui la casa discografica decise di farle realizzare l’album The Fame. Il disco conteneva anche un secondo singolo, Poker Face, che la fece diventare una regina della musica internazionale e vincere il suo primo Grammy nel 2010. Il quarto singolo fu altrettanto celebre: Paparazzi.
Autrice
Il primo passo verso la notorietà fu il festival Lollapalooza del 2007, in cui si esibì con l’allora partner artistica, la dj e ballerina Lady Starlight. L’anno successivo firmò con un’altra casa discografica che la assunse come cantautrice: in quel periodo scrisse per Britney Spears, Fergie e Pussycat Dolls, tra gli altri.
L’esordio
Dopo gli studi, Stefani Germanotta, classe 1986, ha registrato un paio di brani per un audiolibro per bambini e suonava con la sua band in diversi locali. Fu notata da una talent scout, e durante il primo colloquio si parlò di Radio Ga Ga dei Queen, da cui il nome dell’artista. Era il 2006. Quell’anno firmò il suo primo contratto discografico.
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