Kimblerly e Haley Daniels, le Olimpiadi di padre e figlia contro ogni stereotipo

Kimblerly e Haley Daniels, le Olimpiadi di padre e figlia contro ogni stereotipo
Fonte: instagram @haleydanski
Foto 1 di 5
Ingrandisci

Padre e figlia, con una storia particolare alle spalle.

Una è Haley Daniels, e competerà alle Olimpiadi di Tokyo nella disciplina della canoa femminile, appena inserita dal CIO nel programma olimpico; l’altra è Kimberly Daniels, prima giudice olimpica dichiaratamente transgender e padre, appunto, di Haley.

Insieme approderanno in Giappone, ciascuna con il proprio ruolo e il proprio piccolo primato: riuscire finalmente a gareggiare in una competizione prima riservata solo agli uomini, in sede olimpica, e spezzare gli stereotipi ordinari e la discriminazione contro le persone transgender. Entrambe hanno obiettivi ambiziosi, su cui lavorano da anni.

Dodici, per l’esattezza, quelli passati da Haley per prepararsi a questo momento.

È qualcosa per cui lavoro da 12 anni – ha detto – e ora posso finalmente dire che andrò alle Olimpiadi. Sono orgogliosa, ma lo sono ancor più di mio padre, perché penso che sia molto più difficile passare quello che ha passato lei.

Kimberly, infatti, è diventata una funzionaria internazionale certificato nel 2009 e da allora lavora a livello internazionale; prima che fossero posticipati, lo scorso anno, aveva già deciso di fare il proprio coming out come donna transgender, e lo ha annunciato pubblicamente nel settembre 2020, attraverso una celebrazione congiunta con il Canadian Sport Institute Calgary e il Calgary Pride.

In un articolo pubblicato su un blog per il Comitato Olimpico del Canada ha spiegato che sapeva di essere una ragazza intrappolata nel corpo di un bambino fin dall’età di sette anni, ma era il 1960. Le persone trans non erano accettate. E per molti anni, Kimberly ha custodito il suo segreto.

Oggi, celebro l’essere la vera me stessa come donna – ha scritto – Ora mi sento sicura e voglio condividere il segreto che mi ha perseguitato per tutta la vita.

Ciononostante, ha spiegato di voler continuare a essere chiamata “papà” dai figli, perché questa parola racchiude perfettamente la loro relazione.

Sfogliate la gallery per scoprire altro su di loro e per leggere la commovente storia di Kimberly.