*** Aggiornamento del 13 ottobre 2021 ***

Nel suo libro, uscito il 28 settembre, Siamo tutti supereroi, si rivolge direttamente ai bambini di oggi, invitandoli a essere la migliore versione di se stessi e a migliorarsi sempre.

Siamo tutti supereroi

Siamo tutti supereroi

La vicepresidente USA Kamala Harris ricorda quando, da bambina, amava i supereroi, e parla ai bambini di oggi invitandoli a cercare i propri nella famiglia, negli amici e nei conoscenti. A partire dai 6 anni di età.
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Eppure, non sono stati mesi facili per la vicepresidente USA Kamala Harris, finita nel fuoco incrociato per la gestione della questione immigrazione e anche per il silenzio, giudicato colpevole, sulla situazione delle donne afghane.

Harris è già stata abbandonata da due dei suoi collaboratori più stretti, mentre si è dimesso anche il direttore delle attività digitali – si legge in un articolo del Corriere dell’estate 2021 – E qualcuno ricorda che non è la prima volta che Kamala appare poco efficace sul piano organizzativo: due anni fa anche il team della sua campagna elettorale per le presidenziali si sfasciò prima ancora dell’inizio delle primarie tra dispute, accuse di maltrattamenti e l’imprevisto, rapido esaurimento dei fondi elettorali, probabilmente spesi male.

[…] Piove, insomma, sul bagnato per la vicepresidente, attaccata da destra e da sinistra per come sta gestendo l’emergenza immigrati clandestini (il compito, oggettivamente proibitivo, affidatole da Biden): dal viaggio in Messico e Guatemala (la destra la accusa di essere poco efficace, la sinistra critica l’invito a tornarsene a casa da lei rivolto ai migranti del Centro America) alla sua recente missione in Texas, al confine di El Paso. Una visita che sarebbe stata decisa troppo tardi (94 giorni dopo la nomina di Kamala a «zar» dell’immigrazione) e forse solo per non farsi scavalcare da Donald Trump, andato anche lui in Texas pochi giorni dopo“.

Harris cerca di reggere il colpo delle critiche e di andare avanti, come ha sempre fatto nella sua carriera; la determinazione, del resto, è un segno distintivo della sua famiglia, come vi abbiamo detto nell’articolo originale, dove abbiamo raccontato le altre donne della vita della vicepresidente.

*** Articolo originale ***

L’abbiamo conosciuta prima ancora che diventasse la prima donna vicepresidente degli Stati Uniti, grazie a frasi e interventi che si sono subito distinti per una fortissima carica di empowerment femminile e che hanno avuto una risonanza mediatica planetaria.

La sua storia e la sua carriera sono il risultato e la conferma di questa filosofia, che Kamala Harris ha da sempre fatto propria. Ma a quanto pare, il girl power non è un tratto distintivo e una missione della sola Kamala, perché la sua è una famiglia di donne forti, determinate e indipendenti, che parte proprio da una donna indiana emigrata, diventata una celebre ricercatrice sul cancro e un’attivista impegnata: Shyamala Gopalan, mamma di Kamala e Maya.

Maya, sorella minore di Kamala, è un’altra figura il cui impegno e percorso è espressione di una forte determinazione e voglia di emergere, nonostante le difficoltà. A soli 17 anni diventa mamma e cresce una figlia da single, cosa che non le impedisce di laurearsi alla Stanford Law School e diventare uno stimato avvocato che lotta per tutelare i diritti di equità e giustizia.

E la vocazione per l’empowerment femminile si tramanda di continuo nella famiglia Harris: accanto a Kamala e Maya, c’è anche la figlia di quest’ultima, Meena, giovane imprenditrice e attivista, che ha più volte dichiarato di essere stata profondamente ispirata dalla storia e dal carattere della madre e della zia, due esempi di affermazione ed emancipazione che l’hanno influenzata in ogni passo fino a farla diventare la donna forte e determinata che si ritrova a essere oggi. Questa una frase che la giovane Harris ha dichiarato sui social in proposito.

Quando ero piccola tornavo a casa piangendo perché vedevo cose ingiuste. Mia mamma e mia zia si sedevano ad ascoltarmi in cucina e poi mi dicevano: “Bene, ora che farai per cambiarlo oltre a piangere?”.

Ceo di un’organizzazione tutta al femminile che sposa cause sociali e realizza capi di abbigliamento che promuovono messaggi di women empowerment, dal nome Phenomenal Woman, è anche un’ autrice di best seller per bambini in cui racconta storie ispirate alla vita della madre e della zia.

L’impegno sociale di Meena con Phenomenal Woman

Dopo la laurea in Legge, Meena inizia a sentire il bisogno di tradurre in qualcosa di concreto quel senso di impegno per il sociale che da sempre avverte dentro di sé. Dopo l’elezione del presidente Donald Trump nel 2016 inizia a dedicarsi alla realizzazione di magliette e felpe dai messaggi empowering: tra le scritte più celebri ci sono Phenomenal Woman, il nome dell’organizzazione che poi fonderà e di cui sarà a capo, Latina Power o Phenomenally Black, che ha contribuito a promuovere la missione e il messaggio del movimento Black Lives Matter.

Con il tempo il progetto acquista sempre maggiore risonanza anche grazie al contributo di molte celebrities che sfoggiano sui loro social le magliette della Harris: Serena Williams Lizzo, Ciara, Viola Davis, Laverne Cox ed Eva Longoria, solo per citarne alcune.

Celebre la maglietta dedicata a Breonna Taylor, che l’attrice Premio Oscar Regina King ha indossato durante la cerimonia in streaming degli Emmy, facendosi portavoce di un gesto e un messaggio potente.

Vista la grande risonanza e il successo ottenuto, la Harris lascia il il suo ruolo di capo della strategia e della leadership di Uber e si dedica interamente al suo progetto fino a farlo diventare un lavoro a tempo pieno, oltre che la sua vera missione. Questo quello che Meena dichiara in proposito:

Con Phenomenal Woman, voglio continuare ad amplificare il lavoro degli attivisti, che si sono dedicati a questa attività giorno dopo giorno per decenni. La mia più grande speranza è che la gente continui ad essere forte e a lottare per il cambiamento.

I libri per bambini dedicati all’empowerment

Oltre alla sua attività di imprenditrice e attivista, Meena lo scorso anno ha iniziato a scrivere libri per bambini, raccontando storie di empowerment che prendono ispirazione dalle vicende delle donne della sua famiglia. Il primo è proprio un libro dedicato alla storia della madre e della zia, dal titolo Kamala & Maya’s big idea.

A questo ne è seguito un altro, incentrato su un tema caro alle donne Harris: l’ambizione.

Meena era stanca delle critiche che venivano mosse alle donne della sua famiglia – sua zia in primis – ritenute “troppo ambiziose”. Madre di due bimbe, non sopportava di far crescere le sue figlie in un mondo che continua a non perdonare alle donne di voler conquistare ciò che desiderano e lottare per vedere i loro sogni realizzati. Per questo motivo ha scelto di scrivere Ambitious Girl, un libro dedicato ai più piccoli e incentrato sulla storia di una ragazzina che impara a conoscere le sfide che le donne continuano ad affrontare, le parole che vengono usate per abbatterle (tra cui “troppo prepotente” e “troppo forte”) e il modo migliore per superarle con successo.

Queste le parole che Meena ha dichiarato a People circa la sua missione:

Spero che le ragazze prendano da questo, prima di tutto, che l’ambizione femminile è una buona cosa, è una cosa positiva ed è qualcosa da celebrare, da rivendicare, in cui trovare potere. La società ci dice qualcosa di completamente diverso. La società, e con questo intendo la società patriarcale, ha reso l’ambizione femminile, francamente, una parola sporca, qualcosa che viene usato per criticare le donne.

Meena ricorda poi lo straordinario esempio che ha rappresentato per lei sua madre, Maya:

Vederla nel mondo, osando avere successo quando le probabilità erano contro di lei, dove la gente scommetteva contro di lei e supponeva che non potesse fare tutto quello che faceva mentre era una mamma single adolescente. Nella mia mente, questo è per definizione ambizioso. Lei mi ha dimostrato che si può fare e che si può essere una mamma single adolescente e una donna di colore che cerca di avere successo nel mondo e farlo. E non ascoltare le persone che ti dicono che non si può fare o che questo non fa per te.

Vediamo nello specifico le donne della famiglia Harris e i gesti di empowerment da loro compiuti negli anni.

Kamala Harris, la sorella Maya e la nipote Meena: il girl power è di famiglia
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