È già passato un anno da quando, sconvolti, apprendevamo la notizia della morte di Kobe Bryant, la stella della NBA rimasta uccisa, assieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, nel terribile schianto dell’elicottero che, poco dopo il decollo, si è schiantato a Calabasas, in California, mentre doveva portare i passeggeri alla Mamba Academy, la scuola di basket che Bryant aveva fondato nel 2016, subito dopo il ritiro dal professionismo. La sua è stata una delle morti “celebri” che hanno colpito di più nel 2020 funestato dal Covid.

Anche Gianna Maria, la figlia tredicenne del campione, che dal padre aveva ereditato la passione per la pallacanestro, doveva essere portata all’accademia; come lei, anche Alyssa e Payton, le coetanee rimaste uccise quel giorno.

A un anno dalla perdita del marito e della figlia Vanessa Bryant ha deciso di pubblicare su Instagram una lettera scritta per lei da Aubrey, una delle migliori amiche di Gianna.

Cara signora Bryant,

penso e prego per lei costantemente. La prego, non si senta in obbligo di leggere questa lettera, posso solo immaginare cosa sta attraversando.

La mia mente pensa sempre a sua figlia. Il suo carattere e il suo sorriso mi spingono a migliorarmi. Forse glielo avranno già detto, ma se mai avrò una figlia, spero che sarà proprio come la sua.

[…] Il suo amore per la vita sarà qualcosa che ricorderò per sempre. Lei sorrideva e spingeva gli altri a farlo. Il solo fatto che mi abbia aiutato ad aumentare la mia fiducia in me stessa da spingermi a giocare a basket con lei per quattro anni dà l’idea di quanto forte lei fosse. […] Gianna era fiera e testarda, sapeva esattamente chi voleva essere, e si batteva per diventarlo.

[…] Ci sono delle volte in cui resto sconsolata a chiedermi cosa avrebbe fatto se solo avesse avuto qualche anno in più da vivere. Ma recentemente ho capito che aveva già lasciato un marchio indelebile su questa Terra. La sua battaglia per l’uguaglianza nello sport, insieme a suo padre, ha dato il via al cambiamento. Ma anche più in basso, credo di poter dire che lei abbia cambiato la vita di ogni persona che ha incontrato. Ogni più piccolo gesto ha contribuito a migliorare tutti noi, e credo che questo sarà per sempre evidente.

Spero che nel profondo baratro di tristezza in cui si trova riesca comunque a vedere uno spiraglio di luce sapendo che figlia meravigliosa ha messo al mondo. Ha fatto una cosa bellissima, signora Bryant, e noi tutti le siamo grati per questo, sono così grata di aver avuto del tempo da passare con la sua meravigliosa figlia, e la ringrazio.

La notizia della morte del Black Mamba – era uno dei soprannomi di Kobe – e di sua figlia ha stravolto non solo il mondo dello sport, ma ogni persona che lo ha conosciuto e ne ha apprezzato anche il lato umano; legatissimo all’Italia, dove era “nato” sportivamente, al seguito del padre Joe, parlava perfettamente italiano, tanto che, quando è stato premiato con l’Oscar per il miglior cortometraggio con la sua “Letter to basket” (la lettera che aveva dedicato al suo sport annunciando il suo ritiro), nel ringraziare moglie e figlie aveva detto, in un italiano impeccabile “Voi siete la mia ispirazione”.

In realtà a essere di ispirazione, per oltre vent’anni, è stato lui: nei suoi imperdibili battibecchi con un’altra leggenda del basket, Michael Jordan, verso cui nutriva un rispetto incommensurabile, per quel talento cristallino che in carriera gli ha fatto segnare la bellezza di 33.643 punti, per l’uomo altruista e umile che era rimasto.

Ma con lui se ne sono andati anche i sogni di Gianna, che sperava di tenere alto quel cognome scritto sulle spalle e diventare, magari, la versione femminile del papà, e, ovviamente, anche le altre vittime di questa strage: Sarah e Payton Chester, mamma e figlia di Orange County, Christana Mauser, allenatrice alla Harbor Day School a Corona del Mar, Ara Zobayan, il pilota, John Altobelli, allenatore di baseball dell’Orange Coast College, che viaggiava con sua moglie Keri e sua figlia Alyssa, tredicenne come Gianna.

A distanza di un anno, la mancanza di Kobe si sente davvero tantissimo.

Sfogliate la gallery per rivedere alcune delle immagini con cui abbiamo voluto onorare il ricordo di Kobe Bryant.

Un anno senza Kobe Bryant e Gigi: la dolce lettera dell'amica di Gianna
Fonte: instagram @kobebryant
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