Un gol non solo per garantire la qualificazione agli ottavi per la sua Germania, ma soprattutto per mettere a tacere gli insulti e per lanciare un messaggio importantissimo contro l’omofobia.
Leon Goretzka, centrocampista della Germania e del Bayern Monaco, ha segnato il gol del 2 a 2 contro l’Ungheria, che ha consentito alla sua Nazionale il passaggio del turno nel girone F come seconda classificata, ma ha soprattutto risposto ai tifosi magiari che, per tutta la partita, hanno appellato i giocatori avversari con insulti omofobi, a partire dal capitano, il portiere Manuel Neuer, che ha sfoggiato in questi Europei una fascia da capitano con i colori della bandiera LGBTQ+.
Come? Esultando facendo un cuore con le dita, proprio sotto la loro curva.
Diffondiamo l’amore
Scrive Goretzka nella caption; un gesto provocatorio, ma importantissimo, in una serata che aveva assunto contorni che andavano ben al di là della semplice cornice sportiva.
Da una parte, infatti, il sindaco di Monaco di Baviera, dove si è disputata la gara, si è visto rifiutare dall’Uefa il permesso di illuminare con i colori della bandiera LGBTQ+ l’Allianz Arena, dall’altra l’Ungheria del presidente Viktor Orbán, che proprio recentemente ha vietato la diffusione di materiale che “promuove” l’omosessualità o il cambio di sesso ai minori di 18 anni.
Goretzka è da sempre un forte sostenitore delle lotte della comunità LGBTQ+, si è esposto spesso anche nel recente passato contro il razzismo e contro l’Afd, il partito di estrema destra tedesco. Abbiamo scelto alcuni dei suoi post o azioni più significative per raccontarvi il suo impegno.
Contro il fascismo
Se posso giocare per il nostro Paese, voglio giocare per i nostri valori e la nostra costituzione, non per un Paese che non ha prestato attenzione nella storia. Nero, rosso e oro sono i colori della nostra democrazia, non della destra!
Niente calcio per i fascisti
Prima dell’inizio dei campionati Europei Goretzka ha posato per la rivista tedesca DB MOBIL mostrando una bandiera in cui c’è scritto
Niente calcio per i fascisti.
Con una sopravvissuta ai lager
“Leon, sono state le persone a farlo”. Poco dopo il 9 novembre, ho avuto il privilegio di incontrare la sopravvissuta ai campi di concentramento Margot Friedländer e di parlare con lei dell’antisemitismo, della vita ebraica in Germania e della sua biografia.
Ho sentito come un enorme privilegio il fatto che lo stato del Nord Reno-Westfalia abbia preso contatto con la signora Friedländer e non dimenticherò mai la conversazione per il resto della mia vita. Per chiunque sia interessato a saperne di più sulla signora Friedländer, consiglio vivamente il suo libro, “Try to Make Your Life”.
Sta a tutti noi fare in modo che questo non accada mai più. Questa è la sua missione, ciò per cui combatte ogni giorno. Le ho promesso che avrei fatto lo stesso. Insieme, esemplifichiamo i valori di una Germania aperta al mondo e manteniamo la grande promessa della nostra Legge fondamentale con parole e fatti.
No al razzismo
Il razzismo sta diventando più presente nel nostro Paese da qualche tempo. Questa tendenza mi preoccupa. Mostrate coraggio civile, mettete i razzisti al loro posto – sia allo stadio che nella vita quotidiana! Moanco è stato l’esempio perfetto: quando il mio ex compagno di scuola Leroy Kwadwo è stato insultato, i tifosi hanno reagito in modo eccellente. Non si può distogliere lo sguardo, non si può non ascoltare. In politica, bisogna raccogliere gli elettori di protesta, guardare da dove viene la loro protesta e risolvere i loro problemi. Se vi parlate, potete sviluppare qualcosa insieme. Dopo il passato che noi tedeschi abbiamo vissuto, semplicemente non voglio credere che il razzismo si diffonda di nuovo nel nostro Paese. Tutti noi dobbiamo prevenire questo.
Cosa ne pensi?