“Sono malata”, l’annuncio di Laura Boldrini e i commenti dei miserabili
L'ex presidente della Camera Laura Boldrini annuncia di essere malata. Ma i commenti dei soliti miserabili non mancano nemmeno in una circostanza del genere
L'ex presidente della Camera Laura Boldrini annuncia di essere malata. Ma i commenti dei soliti miserabili non mancano nemmeno in una circostanza del genere
“Ho paura? Sì, ho un po’ paura. Penso che chiunque al mio posto l’avrebbe”.
In maniera molto sincera l’ex presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha annunciato di essere malata e di doversi sottoporre a un’operazione chirurgica.
Lo ha fatto direttamente attraverso la propria pagina Facebook, in un post asciutto ma molto aperto.
Dopo giorni di accertamenti medici, è arrivata la notizia che più temevo, che ogni persona maggiormente teme. Purtroppo...
Pubblicato da Laura Boldrini su Giovedì 8 aprile 2021
Dopo giorni di accertamenti medici, è arrivata la notizia che più temevo, che ogni persona maggiormente teme. Purtroppo la malattia fa parte della vita ma non si è mai pronti ad affrontarla.
Domani mi ricovero per essere sottoposta ad un intervento chirurgico e mi aspetta poi un cammino di cure e riabilitazione. Ho paura? Sì, ho un po’ paura. Penso che chiunque al mio posto l’avrebbe. Al tempo stesso però ho grande fiducia in chi mi opererà e ho anche la determinazione di combattere per ritornare presto alla normalità della mia vita.
Sarò impossibilitata dunque, nelle prossime settimane, a seguire le attività politiche e parlamentari con la costanza di sempre, e di questo mi dispiaccio molto, ma così è. Ho voluto rendere nota io stessa, per questo motivo, la notizia della mia malattia.Un grazie alla mia famiglia, a tutti gli amici e a tutte le amiche, ai colleghi e alle colleghe e al personale sanitario che sono sicura mi aiuteranno in questa battaglia con le giuste cure, l’affetto e la vicinanza.
Boldrini non ha specificato di che malattia si tratti, ma ha solo comunicato che il percorso terapeutico che dovrà seguire la terrà lontana dalla scena politica per qualche tempo; l’unico precedente conosciuto della deputata del PD è stato un intervento alla tiroide, nel 2016, definito “di routine”.
Sotto il post in cui l’ex funzionaria internazionale ha dato l’annuncio sono comparsi moltissimi commenti di vicinanza, tanti che, dichiarando la propria lontananza dalla sua ideologia politica, intelligentemente mettono da parte le divergenze e le augurano una pronta guarigione; sono la maggioranza, dobbiamo dirlo.
Tuttavia, non manca purtroppo qualcuno/a che neppure in un momento tanto delicato per la vita privata, non pubblica, di una persona, pur se con un passato istituzionale e con un ruolo tuttora attivo nella scena politica, si esime dal dar prova della propria stupidità. Se diversi puntano a sottolineare che Boldrini avrà una “corsia preferenziale”, che le permetterà di essere curata in tempi brevi, altri toccano persino punti peggiori. Questi alcuni dei commenti comparsi sotto lo stesso post.
Ma c’è anche chi scrive di peggio.
Insomma, la storia è sempre la stessa: il karma, le cose che “tornano indietro”, la malattia vista come giusta punizione per rimettere a posto una persona. Esattamente come lo stupro che puntualmente le viene augurato e che, soprattutto nei casi di donne che si espongono, per qualcuno è sempre la giusta legge del contrappasso per chi “osa troppo”.
È ovvio che, come politica, Laura Boldrini possa essere soggetta a critiche, che si possa non apprezzare il suo pensiero o il suo operato, anche se questo, naturalmente, non dovrebbe comunque far sentire mai nessuno legittimato a trascendere con le parole, come invece purtroppo vediamo spesso, non solo nei suoi confronti ma, in generale, di tutte le donne della politica. Ciò che non è accettabile è trasformare la propria lontananza ideologica in motivo di odio ed esprimerlo anche in una situazione tanto intima e delicata quale una malattia, rinunciando a quell’umanità che, in un momento simile, dovrebbe invece farci mettere da parte qualunque genere di ostilità per provare empatia e vicinanza morale.
Come sempre, soprattutto in un momento simile, se non si ha nulla di intelligente da dire, o in questo caso scrivere, sarebbe meglio astenersi del tutto. Ma, ahinoi, anche stavolta ci tocca dire che un bel tacer non fu mai scritto.
Sfogliate la gallery per ripercorrere brevemente la carriera politica di Laura Boldrini.
Eletta deputata nelle liste di Liberi e Uguali, nella circoscrizione Lombardia 1, nel 2018, pochi mesi dopo Boldrini lascia il partito per fondare Futura, con idee progressiste, femministe e ambientaliste, mentre alle europee del 2019 dichiara il suo voto per il PD, cui si iscriverà poco dopo.
Nel luglio 2020 è tra i 23 firmatari contro il rinnovo dei finanziamenti del Memorandum Italia-Libia alla Camera.
Il 16 marzo 2013 diventa Presidente della Camera dei deputati, con 327 voti su 618 votanti, terza dopo Nilde Iotti (1979-1992) e Irene Pivetti (1994-1996), a ricoprire la carica.
Come primo gesto si riduce lo stipendio, rinuncia all’alloggio ufficiale e ad altri benefit previsti per la sua carica istituzionale. Come Presidente prende parte, il 22 giugno 2013, al Gay Pride Nazionale di Palermo.
Durante il suo mandato Boldrini ha istituito due commissioni di studio, composte di deputati, esperti, rappresentanti di organismi sovranazionali e associazioni: la “Commissione Internet” da cui è nata la Dichiarazione sui i diritti e i doveri in internet, e la “Commissione Jo Cox” sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e l’odio.
Un’altra delle sue battaglie più importanti è senza dubbio quella sul linguaggio di genere, con particolare riferimento agli atti e ai lavori della Camera.
Nel 2017, un anno prima del termine del suo mandato come Presidente, abbandona Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà, cui apparteneva come indipendente a inizio legislatura, e passa al gruppo misto.
Laureata in Giurisprudenza e iscritta all’Albo dei giornalisti come pubblicista dal 1986, nel 1989 Boldrini vince un concorso per junior professional officer, cominciando la sua carriera alle Nazioni Unite, dove lavora per quattro anni alla FAO come addetta stampa.
Dal 1993 al 1998 lavora presso il Programma alimentare mondiale come portavoce e addetta stampa per l’Italia, svolendo missioni nell’ex Jugoslavia, nel Caucaso, in Afghanistan, Tagikistan, Mozambico e Iraq, mentre dal ’98 e fino al 2012 è portavoce della Rappresentanza per il Sud Europa dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati a Roma.
È cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana dal 2004.
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