Avrebbe dovuto riaprire i battenti proprio oggi, e invece la libreria romana Pecora Elettrica dovrà rimandare l’evento, dopo l’incendio che ne ha devastato i locali nella notte tra il 5 e il 6 novembre.
Non è la prima volta che la libreria viene data alle fiamme: la chiusura, in effetti, era dipesa proprio da un primo attentato subito lo scorso 25 aprile. Nel quartiere di Centocelle, in via delle Palme, all’indirizzo che ospita la Pecora Elettrica, i carabinieri della compagnia Casilina e i vigili del fuoco hanno rinvenuto liquido infiammabile nei locali e, poco più tardi, la carcassa carbonizzata di un motorino trovato proprio nel bel mezzo della sala che, si ritiene, possa esser stato usato come miccia dopo che gli attentatori hanno forzato saracinesca e vetrata del negozio.
Diverse sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti per stabilire la natura e i motivi di questo nuovo incendio: da un lato, gli investigatori pensano che il locale sia stato dato alle fiamme perché i pusher della zona sarebbero stati disturbati dalla sua presenza, visto che, assieme alla pizzeria antistante incendiata un mese fa, la Pecora Elettrica è l’unico a restare aperto fino a tardi, rappresentando quindi un ostacolo allo spaccio di stupefacenti.
Tuttavia, resta battuta anche la pista politica, visto che la Pecora Elettrica è dichiaratamente antifascista e ha ospitato più volte incontri dedicati a tematiche di genere e appunto all’antifascismo. Molti sostengono quindi che gli autori del gesto siano, proprio come si è ipotizzato per il primo rogo, gruppi di estrema destra. Di questa opinione è, ad esempio, Cecilia Strada, che in un tweet ha espresso la propria solidarietà ai gestori della libreria.
Tutti gli estremisti di 'sto mondo hanno paura dei libri. La violenza fascista attacca i luoghi di cultura perché la cultura rende gli uomini liberi, e gli uomini liberi non si fanno controllare dai fascisti. Tanta solidarietà alla #PecoraElettrica. https://t.co/3pNMDNxaNC
— Cecilia Strada (@cecilia_strada) November 6, 2019
Anche la sindaca Raggi ha manifestato la propria vicinanza alla Pecora Elettrica, così come Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018 per il suo La ragazza con la Leica.
La nostra solidarietà farà riaprire la #pecoraelettrica. Ma proteggere una libreria incendiata 2 volte in 6 mesi è compito della città, della politica, dello Stato italiano che evidentemente a #Centocelle (come a Scampia o a Rosarno) non ha più il controllo del territorio.
— helena janeczek (@helenajaneczek) November 6, 2019
È chiaro che l’incendio alla Pecora Elettrica sia un duro colpo, qualunque siano i motivi che l’hanno generato. È un duro colpo per la cultura, oppressa ancora una volta da quell’ignoranza che genera sempre cattiveria perché non ha altri modi con cui esprimersi; ma anche perché, purtroppo, siamo di fronte a una storia già vista, e non ci riferiamo al primo incendio divampato sempre in quella libreria.
Non serve andare a ritroso nel tempo e “scomodare” ricordi dolorosi come i Bücherverbrennungen, i roghi dei libri organizzati dai nazisti, la sensazione generale è che la cultura faccia paura, perché è solo l’ignoranza che permette di tenere sotto scacco le persone e, mutuando Balzac,
L’ignoranza è la madre di tutti i crimini. Un crimine è, prima di ogni altra cosa una mancanza di ragionamento.
Sfogliate la gallery per vedere alcune delle vignette e delle illustrazioni più belle che in questi giorni stanno popolando i social in segno di solidarietà verso la Pecora Elettrica.
Una poesia per la Pecora Elettrica
Una poesia in dialetto romano è apparsa sul muro di fianco alla libreria.
Ma anche se so’ pecora sappiate,
che co’ ‘ste cose nun me spaventate
Me riempirò de libri e de cultura:
è quello che a voialtri fa paura.
Recita la parte finale della poesia.
Il tweet di Mauro Biani
Così il vignettista di Repubblica.
#pecoraelettrica Forza. @PecorElettrica pic.twitter.com/AAsFpvcDpI
— Mauro Biani (@maurobiani) November 6, 2019
Manifestazione di protesta
Dopo il rogo centinaia di cittadini si sono riversati con lo slogan “Combatti la paura, difendi il quartiere” in piazza dei Mirti, nel cuore del quartiere di Centocelle, in favore della Pecora Elettrica.
La cultura che fa paura
Già dopo la prima esplosione una campagna di crowdfunding, ma anche decine di iniziative indette dai negozianti e gestori di locali della zona hanno consentito alla Pecora Elettrica di ricostruirsi.
Cosa ne pensi?