Modelle con tre seni sfilano per GCDS alla Milano Fashion Week

Modelle con tre seni sfilano per GCDS alla Milano Fashion Week
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Ieri, alla Milano Fashion Week, il brand italiano GCDS ha lasciato tutti a bocca aperta. La bizzarria della sua collezione dedicata ad alcuni dei personaggi più amati dei Pokemon non è nulla a confronto di quella che l’ha seguita: sulle passerelle sono infatti arrivate due modelle che hanno sfilato con tre seni. Le ragazze, vestite con abiti succinti di chiaro stampo futuristico, hanno senza alcun dubbio colpito il pubblico.

GCDS – acronimo di God Can’t Destroy Streetwear – è un marchio italiano creato dai fratelli Giuliano e Giordano Calza nel 2015. Il loro obiettivo, con la presentazione della collezione Primavera/Estate 2019 avvenuta in anteprima alla Milano Fashion Week, è quello di portare alla luce un futuro distopico, che lasci senza fiato. E senza alcun dubbio i due fratelli Calza ci sono riusciti.

Tra colori scintillanti e accessori in lamina di metallo, a sorprendere più di tutti il pubblico che ha assistito alla sfilata è sicuramente l’arrivo di due modelle che hanno sfoggiato un triplo seno. Le ragazze hanno indossato per l’occasione una protesi che ha simulato un terzo seno tra i due naturali, creando un effetto davvero particolare.

In molti hanno notato l’implicito omaggio a Total Recall – Atto di Forza, celebre film del 1990 di Paul Verhoeven. Nella pellicola, interpretata da Arnold Schwarzenegger, la splendida Lycia Naff ha vestito i panni di una prostituta mutante che tutti ricordiamo proprio per il suo terzo seno.

Sulla passerella della Milano Fashion Week, le due bellissime modelle che hanno indossato una protesi per simulare un triplo seno hanno ricordato molto da vicino l’attrice americana di Total Recall. Lo stilista Giuliano Calza, che assieme a suo fratello ha avuto il coraggio di osare con questa nuova collezione, ha poi rilasciato una breve dichiarazione sulla sfilata che ha suscitato così grande scalpore:

“Siamo un marchio giovane – abbiamo tutti meno di 30 anni – e volevo far riflettere la gente su quale futuro ci attende, sulla plastica, sulla mancanza d’acqua e sull’ambiente in generale. Volevo che questa sfilata facesse suonare un campanello d’allarme nelle menti delle persone”.