Onore alle Azzurre: la Serbia vince il Mondiale di Pallavolo

Onore alle Azzurre: la Serbia vince il Mondiale di Pallavolo
facebook @federazione italiana pallavolo
Foto 1 di 9
Ingrandisci

Aggiornamento del 20 ottobre 2018

Il sogno non si realizza.
Le ragazze della nazionale azzurra di pallavolo non sono riuscite a sconfiggere la Serbia, che ha vinto il Mondiale 2018
di Yokohama al tie-break.

Arrivate alla final six come zar Ivan Zaytsev e company, fermati però nell’ultimo girone eliminatorio, le ragazze terribili di Davide Mazzanti hanno fatto meglio dei colleghi uomini, guadagnandosi nientemeno che la finale, con una marcia assolutamente invidiabile: 10 vittorie di fila, una sola sconfitta, ininfluente, con la Serbia, e ora la vittoria molto combattuta contro la Cina (3 a 2), che ci è valsa la finale contro la Serbia.

Qual è la ricetta vincente della nazionale femminile di volley guidata dalla capitana, Cristina Chirichella (appena 24 anni ma già un ruolo mica da ridere, per la centrale napoletana) ? L’umiltà, prima di tutto: non esistono prime donne, non esistono protagoniste. Tutte lottano per lo stesso obiettivo, con grinta e passione, ingredienti che contano tanto quanto una buona difesa o un buon attacco.

E poi c’è il giusto mix fra esperienza e gioventù, con un asso come Paola Egonu, 19 anni appena, cognome nigeriano per una ragazza italianissima nata a Cittadella, e un’eccellenza come Monica “Moki” De Gennaro, che di anni ne ha 31, ma gioca da un tempo che sembra quasi infinito e, nei momenti difficili, è in grado di caricarsi letteralmente la squadra sulle spalle nonostante la figura minuta, 171 cm “appena” contro i quasi due metri di molte compagne.

C’è anche l’amore, per le più romantiche, in questa giovane Italia che ci manda il cuore in visibilio a ogni battuta, a ogni punto: quello fra il tecnico Davide Mazzanti e la “veterana” Serena Ortolani, sposati dal 2016, genitori di Gaia, 5 anni, assieme un palmarès invidiabile. Lei in campo, lui in panchina, hanno vinto tre scudetti: Bergamo 2011, Casalmaggiore 2015, Conegliano 2016.

Come Mila e Shiro, loro sono la prova vivente di quel “due cuori nella pallavolo”.

Anche se di cuori, in realtà, per questa fantastica Italia non ne battono solo due, nemmeno sei, ma decisamente molti, molti di più.