È davvero molto potente l’ultimo messaggio pubblicato da Paola Turani sul suo profilo Instagram, non solo per l’immagine che ha catturato l’attenzione dei suoi fan. Si tratta di un classico “prima e dopo”, di quelli che vanno molto di moda sui social: la modella ha mostrato i cambiamenti che il suo corpo ha subito negli ultimi dieci anni, ovvero da quando, più o meno, ha iniziato a dedicarsi alle sfilate.

A colpire sono molto di più le sue parole, una vera e propria denuncia nei confronti di quella che sembra ormai diventata un’abitudine, e che mette a rischio la salute di migliaia di ragazze in tutto il mondo.

Per diventare modella non basta essere bellissime: ci vogliono dedizione e sacrificio, forza di volontà e tanta energia. Ma da diversi anni a questa parte, il requisito più richiesto è la magrezza. Via ogni centimetro superfluo, bisogna entrare nella taglia più piccola possibile, per sperare di essere prese in considerazione per qualche importante sfilata.

E tutto ciò è naturalmente molto deleterio, sia per le giovani modelle che subiscono queste imposizioni, sia per le tantissime ragazze che acquisiscono il loro esempio come l’unico giusto da seguire, abbracciando sempre più uno stile di vita insalubre, che porta molte di loro ad avere disturbi alimentari come l’anoressia.

È proprio questo che Paola Turani ha deciso di denunciare con il suo lungo messaggio, che ha raccolto la piena attenzione dei suoi follower:

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La prima foto è stata scattata più di 10 anni fa, avevo iniziato da qualche anno a fare la modella ed ero completamente intrappolata in un circolo vizioso, dentro le regole della moda che ci voleva tutte come dei manichini; ricordo ancora la pressione psicologica per entrare in quella taglia che sembrava sempre più piccola, più stretta. Dovevi essere magra e non era mai abbastanza. Ogni mese prendevano le misure del mio corpo, ho sempre avuto una costituzione piuttosto esile, ma non potevo ingrassare, non mi allenavo e avevo il terrore di mangiare anche un piatto di pasta. Più eri magra e più piacevi. Se ingrassavi facevi fatica a lavorare e poi chi le pagava le bollette? Gli affitti? Le tasse? Ricordo le giornate in giro per Parigi a fare casting, a volte mi facevo bastare un succo di frutta.. - Avevo capito da sola che così non poteva continuare, che era meglio “scappare” prima che diventasse più che un piccolo problema. Ho lasciato Milano in un periodo in cui non ero felice, in cui non avevo amici, praticamente non stavo vivendo. Sono tornata così dai miei genitori, poco dopo ho incontrato Ricky e ho capito che la vita era molto più di questo, che andava oltre una taglia 38, che fermarsi per pranzare o cenare in compagnia non poteva essere un incubo, ma anzi, era una delle cose più belle della vita. E che se mi volevano, dovevano farlo anche con qualche kg in più. Così è stato. Ho iniziato un lavoro su me stessa, durato anni, un processo di cambiamento, andando oltre ai canoni che la moda imponeva, oltre ai vari insulti che ricevevo sui social sul mio corpo, raggiungendo un equilibrio esteriore ma soprattutto interiore. La seconda foto, a colori, è di quest’estate (+9kg circa rispetto a quella in bianco e nero) Sono io, cresciuta, consapevole, con un corpo sano, allenato, Appagata, felice. È un lavoro lungo, di dedizione, determinazione, forza. Ma vi assicuro che è possibile! E quanto è bello godersi le giornate senza ossessioni, senza ansie o paranoie.❤️SE VUOI, PUOI!❤️

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“La prima foto è stata scattata più di 10 anni fa, avevo iniziato da qualche anno a fare la modella ed ero completamente intrappolata in un circolo vizioso, dentro le regole della moda che ci voleva tutte come dei manichini; ricordo ancora la pressione psicologica per entrare in quella taglia che sembrava sempre più piccola, più stretta. Dovevi essere magra e non era mai abbastanza. Ogni mese prendevano le misure del mio corpo, ho sempre avuto una costituzione piuttosto esile, ma non potevo ingrassare, non mi allenavo e avevo il terrore di mangiare anche un piatto di pasta. Più eri magra e più piacevi. Se ingrassavi facevi fatica a lavorare e poi chi le pagava le bollette? Gli affitti? Le tasse? Ricordo le giornate in giro per Parigi a fare casting, a volte mi facevo bastare un succo di frutta”.

Dopo anni di questa vita, l’influencer bergamasca è riuscita a voltare le spalle a tutti e a riprendere in mano il proprio destino. Non è stato un momento semplice: per lei ha significato dover lasciare tutto ciò che si era costruita in precedenza, ripartendo da zero. A darle una mano, il suo fidanzato dell’epoca, Riccardo Serpellini, che da poco è diventato suo marito.

“Avevo capito da sola che così non poteva continuare, che era meglio “scappare” prima che diventasse più che un piccolo problema. Ho lasciato Milano in un periodo in cui non ero felice, in cui non avevo amici, praticamente non stavo vivendo. Sono tornata così dai miei genitori, poco dopo ho incontrato Ricky e ho capito che la vita era molto più di questo, che andava oltre una taglia 38, che fermarsi per pranzare o cenare in compagnia non poteva essere un incubo, ma anzi, era una delle cose più belle della vita. E che se mi volevano, dovevano farlo anche con qualche kg in più.

Così è stato. Ho iniziato un lavoro su me stessa, durato anni, un processo di cambiamento, andando oltre ai canoni che la moda imponeva, oltre ai vari insulti che ricevevo sui social sul mio corpo, raggiungendo un equilibrio esteriore ma soprattutto interiore. La seconda foto, a colori, è di quest’estate (+9kg circa rispetto a quella in bianco e nero) Sono io, cresciuta, consapevole, con un corpo sano, allenato, Appagata, felice. È un lavoro lungo, di dedizione, determinazione, forza. Ma vi assicuro che è possibile! E quanto è bello godersi le giornate senza ossessioni, senza ansie o paranoie. SE VUOI, PUOI!”.

Nella nostra gallery abbiamo raccolto qualche altra dichiarazione di Paola Turani, e abbiamo ripercorso la sua carriera:

Come Paola Turani è scappata da quella taglia che "sembrava sempre più stretta"
Instagram @paolaturani
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