Cos'è la Pillow Challenge, la sfida del cuscino che sta spopolando in quarantena

Cos'è la Pillow Challenge, la sfida del cuscino che sta spopolando in quarantena
Fonte: instagram @giuliadelellis103/ @giuliavalentina
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In quarantena bisogna pur fare qualcosa per far passare il tempo, si sa; e così, senza la possibilità di uscire a passeggiare, o di andare nei locali la sera, i social rappresentano sicuramente uno degli strumenti più usati per trascorrere qualche ora spensierata. E se già prima della pandemia Instagram & co. erano forieri di “sfide”, a volte dal gusto più o meno dubbio, figuriamoci adesso che l’isolamento domestico ci ha costretti a ripensare a modi alternativi per divertirsi.

Ecco quindi che il nuovo hashtag che spopola è quello della #pillowchallenge, o #quarantinepillowchallenge, ovvero la sfida del cuscino; che non consiste in altro se non farsi un selfie in cui, completamente nude, si indossa appunto un cuscino, del letto o del sofà poco importa, stretto in vita da una cintura.

Ognuna ne sta ovviamente dando la propria interpretazione: c’è chi lo indossa in maniera decisamente sensuale, chi invece coglie il lato spiritoso della sfida… Insomma, chi vi partecipa cerca, a modo suo, di reinventare la moda, adattandola, in maniera ovviamente ironica, alla situazione che stiamo vivendo, in cui abitini e lustrini sono temporaneamente messi da parte.

L’importante, però, è che anche questa non diventi l’ennesima sfida che cerca di “strizzare” i corpi femminili in una qualche dimensione, in questo caso appunto quella del cuscino.

Non tutte le sfide lanciate sui social (per fortuna) hanno la pericolosità della Skullbreaker challenge, ma certo ce ne sono state alcune, nel recente passato, come quella, ormai celebre, del foglio A4 messo davanti allo stomaco, o dell’iPhone che deve coprire perfettamente il ginocchio per provare di avere una gamba magrissima, che hanno passato un messaggio non propriamente edificante, che è quello della magrezza a tutti i costi e di imposizione agli ormai noti dettami estetici giudicati “ideali”.

Chiaro, quindi, che l’auspicio è che questo genere di sfida rappresentino solo un modo per farsi due risate, non per “misurare” chi vi partecipa secondo criteri estetici particolari. Per il momento prendiamo questa “rivisitazione” fashion del cuscino con simpatia e leggerezza, sperando che passare dal foglio di carta al cuscino non diventi altro che un nuovo “metro” per dare un valore ai nostri corpi.