Il sessismo di D&G e perché è difficile credere al profilo hackerato

Il sessismo di D&G e perché è difficile credere al profilo hackerato
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Alla fine, le scuse sono arrivate. Dopo il caos scatenato dalla pubblicità, giudicata sessista e razzista, e le parole poco carine (eufemismo) rivolte alla Cina e giustificate con l’hackeraggio del profilo social, Dolce & Gabbana hanno voluto realizzare un video sul social cinese Weibo per rivolgere le proprie scuse a tutto il popolo orientale.

Nel video, disponibile anche su You Tube, Domenico Dolce afferma:

In questi giorni abbiamo pensato moltissimo e con grande dispiacere a quello che è successo. Le nostre famiglie ci hanno insegnato il rispetto per le altre culture, e per questo vogliamo chiedervi scusa se abbiamo commesso errori nell’interpretare la vostra.

Gli fa eco Stefano Gabbana, che, in un mea culpa decisamente mesto, dice:

Vogliamo anche chiedere scusa a tutti i cinesi del mondo, prendiamo molto seriamente questo scuse e questo messaggio.

C’è spazio anche per le scuse, in sincrono, in lingua cinse.

Siamo sempre stati molti innamorati della Cina, amiamo la vostra cultura e certamente abbiamo ancora molto da imparare. Per questo ci scusiamo se abbiamo sbagliato nel nostro modo di esprimerci. Faremo tesoro di questa esperienza. E non succederà mai più, anzi: proveremo a fare di meglio.

Chissà se il video sarà sufficiente per placare l’ira cinese nei confronti dei due stylist.

Ripercorriamo brevemente la vicenda, di cui si possono trovare maggiori dettagli nella gallery.

D&G doveva organizzare un importante evento-kolossal a Shangai, in Cina, che naturalmente consisteva in un’enorme sfilata di moda dalla durata complessiva di un’ora. Come succede sempre in questi casi, si sono spesi molti utili in comunicazione e pubblicità e sono stati creati tre mini-spot, pubblicati su Instagram dall’account ufficiale D&G e su Weibo grosso social cinese, con lo scopo di promuovere l’evento.

Negli spot una ragazza cinese, che indossa abiti e accessori creati dalla casa di moda italiana, si ritrova a dover mangiare cibi nostrani con le bacchette. La musica in sottofondo è quella tipica da ristorante cinese, alle spalle di lei si possono vedere lanterne rosse e tutto un background scontato e poco originale. La ragazza prova a compiere la sua missione con scarso successo, ride senza motivo e ha movenze impacciate e goffe, fallendo praticamente in ogni sua mossa (e continuando a ridere, quasi imbarazzata). Una voce maschile fuoricampo, nel video dedicato al cannolo siciliano di dimensioni sproporzionate, a un certo punto, fa una domanda che suona più come un’insinuazione: “È troppo grande per te?”

Il resto viene da sé. Le polemiche erano quasi scontate. Oltre allo stereotipo di donna cinese adulta che ride per tutto come una bambina senza rendersi conto della situazione e senza avere la scaltrezza di mangiare senza le bacchette, non è piaciuto lo sfondo stereotipato e in particolare la domanda riferita alla “grandezza del cannolo”. Una pubblicità decisamente non riuscita e priva di qualsiasi buonsenso. Le polemiche, però, non erano destinate a esaurirsi in questo modo, accettando il fallimento della campagna pubblicitaria e scusandosi pubblicamente per l’epic fail compiuto con poco tatto verso un’altra cultura e le donne in generale. A incrementare il marasma la pagina di Instagram DietPrada, molto seguita dagli appassionati di moda, che ha pubblicato una serie di messaggi di Instagram in direct dove Stefano Gabbana afferma che “la Cina è un paese di m***a”,  ignorante, sporco e puzzolente e che, naturalmente, i cinesi mangiano i cani.

Alla luce di tutto questo Gabbana ha affermato che il suo profilo è stato hackerato, come anche quello della pagina ufficiale del marchio. Il risultato? Maxi evento annullato, moltissime persone indignate e scomparsa del marchio D&G dai principali e-commerce cinesi come Tmall, JD.com e Suning. A poco sono servite le scuse di Gabbana in cui afferma di amare e voler celebrare la Cina.

Il fatto da tenere a mente è che non è la prima volta che D&G si trova al centro di polemiche di questo tipo. Sempre nei confronti della Cina, nel 2017, agli albori della campagna #D&GLovesChina (la stessa portata avanti anche per questo evento), la casa di moda era stata accusata di dare una visione del paese arretrata e stereotipata, dato che tutte le foto ritraevano modelle e modelli nei luoghi poveri delle città. Insomma, il rapporto Dolce&Gabbana-Cina, non è mai stato dei migliori. Ma neanche il rapporto Gabbana-Il resto del mondo, se è per questo. I commenti sessisti e poco lusinghieri di Gabbana possono essere elencati in una lunga lista che vede come bersagli Selena Gomez, in un commento su Instagram Stefano aveva scritto “è davvero brutta”, e Chiara Ferragni, definita dallo stilista “economica”, in riferimento al passato della Influencer. Insomma, non proprio un gentiluomo e questo nuovo episodio con la Cina non ci meraviglia più di tanto, visti i precedenti.