Skin annuncia le nozze con Ladyfag: "Tutto quello che ho sempre voluto"
La cantante degli Skunk Anansie che ama l'Italia è pronta al matrimonio con la performer canadese Ladyfag, al suo fianco da quattro anni.
La cantante degli Skunk Anansie che ama l'Italia è pronta al matrimonio con la performer canadese Ladyfag, al suo fianco da quattro anni.
Ci sono voluti “dodici anni di preparazione”, come lei stessa ha scritto nel post Instagram con cui ha dato la notizia, ma oggi Deborah Anne Dyer, per tutti Skin, è pronta a compiere il grande passo con la perfomer canadese Ladyfag.
Non si tratta della prima volta, in realtà, per la leader degli Skunk Anansie ed ex giudice di X Factor, che ha già alle spalle un breve matrimonio con la figlia del miliardario americano Sam Wyly, Christiana, ma la cantante sembra davvero in uno stato di estasi, nell’annunciare le sue prossime nozze con la donna che è al suo fianco da 4 anni.
Dodici anni di preparazione e finalmente ho quello che ho sempre voluto. Sì, siamo fidanzate! Non vedo l’ora che arrivi il grande giorno. Ti amo.
Skin, in realtà, forse presa dall’emozione, si era lasciata sfuggire di essersi fidanzata durante il lockdown già durante il podcast Elevenses, e forse anche per questo ha ritenuto opportuno non nascondere più la notizia, mostrando gli anelli, anche se per ora non si sa molto su quando o dove le nozze saranno celebrate. Dal canto suo, Ladyfag, al secolo Rayne Baron, ha postato su Instagram la stessa foto della compagna, con questa didascalia.
Il mio per sempre. Ho detto sì, naturalmente. A dire il vero siamo segretamente fidanzate da San Valentino e da allora sono in un bozzolo d’amore. Non posso credere che sarai la mia mogliettina.
La coppia ha dato l’annuncio con una serie di foto che le ritraggono insieme. Sfogliate la gallery per vederle.
Nessuno più dovrà essere trattato da appestato e da colpevole se subisce abusi – ha dichiarato in un’intervista – siamo sempre più forti se stiamo uniti e il #MeToo sta togliendo alle vittime la paura di parlare e cedere ai traumi subiti. La rivoluzione gender è nel suo momento migliore. Siamo quello che siamo e amiamo chi vogliamo amare.
Semplicemente non amo quando mi chiedono quanti anni ho perché penso che a un uomo non lo chiederebbero mai – ha detto Skin a Vanity Fair in occasione dei suoi 50 anni, nel 2017 – Ai miei colleghi di band per esempio non lo domandano, e lo domandano a me non perché sono la frontman, ma perché sono donna. Ma io non ho alcun problema con l’età, anzi ne vado fiera.
È importante continuare a godersi sempre la vita, quindi fumate, bevete, fate quello che vi va. Però senza esagerare. E in questo devo dire che gli italiani sono bravissimi: bevono uno o due bicchieri di vino al massimo, mentre gli inglesi si scolerebbero due bottiglie.
Un artista deve anche essere un individuo – ha detto a Rolling Stones per i 25 anni di carriera con gli Skunk Anansie – Sono cresciuta a Brixton e lì sono successe tante cose. Nel 1991, quando avevo 14 anni, hanno distrutto tutto e la polizia ha iniziato a fermare le persone di colore, specialmente quelle giovani, gli adolescenti che facevano sentire la loro voce. Quando si cresce in un contesto simile, non si possono scrivere canzoni d’amore per tutta la tua vita.
Penso di essere una rappresentante diretta, una testimone oculare, un prodotto rappresentativo dell’ambiente in cui sono vissuta, della mia infanzia. Se si è così coinvolti, si ha per forza qualcosa da dire, sulla merda che ci hanno buttato addosso e la merda che hanno cercato di buttare addosso ai neri dagli anni ‘80 agli anni ‘90. Ho scritto di cose che ho visto con i miei occhi e ho potuto sentire con le mie orecchie.
Agli inizi della mia carriera di cantante, ogni intervista iniziava con la tipica descrizione: una terrificante amazzone calva, nera e bisessuale, alta uno e novanta. E invece io sono solo 5 piedi e 8 pollici [0vvero 1,73, anche se Wikipedia recita 165 cm… Mistero!]
Deborah Anne Dyer nasce a Brixton il 3 agosto 1967, in un’area ad alta densità afro-caraibica.
Oggi Brixton dicono che sia al centro di un processo di gentrificazione – ha spiegato – In realtà molti si sono trasferiti lì perché attratti dalla fama di zona violenta. Non abito più a Brixton da molto, ma mia madre è ancora lì e ogni volta che la sento mi dice che vorrebbe fuggire. Eppure ho nostalgia di quel posto. Quando penso a Brixton sono felice.
La vedevo e letteralmente mi cagavo addosso. Mia madre era violenta, ma questo accadeva perché la violenza è una cosa che in Giamaica si impara da piccoli. Questo atteggiamento ha fortemente influito su di me: sono stata una bambina che non ha mai saputo cosa fossero le coccole.
Rayne Baron, in arte Ladyfag, è nata a Toronto l’11 settembre 1976, ma presto è diventata una vera icona della vita notturna newyorkese. Da ragazza gestiva un negozio di antiquariato e di abiti vintage nella sua città, e proprio lì ha iniziato a frequentare i club e le feste notturne più in voga dell’epoca.
Ladyfag si trasferisce a New York nel 2006, adotta il suo nome d’arte e viene accolta sotto l’ala di Kenny Kenny, grazie al quale inizia a organizzre feste underground di grande successo.
Perfomer, scrittrice, attrice, Ladyfag ha lavorato a uno spettacolo di cabaret da lei stessa ideato, ha curato mostre in Canada ed è comparsa in svariati servizi fotografici e in numerose pubblicità.
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