Insensibili, gretti, egoisti. Non è certo un bel ritratto del sesso maschile quello che esce dal primo singolo di Vladimir Luxuria, in procinto di uscire il 19 febbraio e anticipatore dell’album che segna il debutto dell’opinionista ed ex deputata, Vladyland.

Già dal titolo, del resto, l’intento provocatorio di Vlady è ben chiaro: Sono un uomo, così si chiama la canzone che vede per la prima volta Luxuria indossare i panni della cantante e che, come dicevamo, disegna un quadro tutt’altro che lusinghiero del cosiddetto sesso forte, immortalato nelle sue manie di grandezza e nelle sue pecche.

Il video del singolo è in esclusiva su Vanity Fair, che ha intervistato Luxuria per approfondire i temi e i motivi della canzone, che sono comunque piuttosto espliciti.

Quando mi è stato proposto di collaborare al progetto di Vladyland ero titubante, un po’ della serie: ‘Ho fatto di tutto nella vita e, ora, devo pure cantare’.

A convincerla, però, l’autore Gionata e il produttore Claudio Cheulini, che le hanno davvero confezionato un vestito su misura: ironico, pungente, a tratti sardonico.

Sicuramente qualcun penserà: ‘Questa ha fatto la parlamentare, la televisione, le battaglie per i diritti civili e ora vuole fare pure la cantante?’ Ebbene sì, voglio fare anche la cantante! Non sono una cantante canonica ma d’altronde, nella vita, non sono stata mai canonica in nulla.

Il testo della canzone, come pure il video, è un vero e proprio inno alla distruzione dell’immagine machista del’uomo, quella secondo cui un maschio è tale solo se intollerante allo shopping e al romanticismo, mammone e amante della birra. Uno stereotipo che gli uomini stessi, negli anni, hanno contribuito prima a creare e poi a perpetrare, anche attraverso varie figure iconiche del machismo, dal cowboy con la camicia di flanella al soldato tutto d’un pezzo.

Sia chiaro, quella di Luxuria non è affatto un’accusa a tutto il genere maschile, né un modo per sostenere che tutti gli uomini siano così (per fortuna); ma è sicuramente una forma sarcastica per prendere in giro le persone (donne comprese) che pensano che per essere uomini si debba davvero essere in questo modo.

Perché di espressioni di mascolinità “tossica”, ancora oggi, ce ne sono a bizzeffe: ne abbiamo raccolte alcune in gallery, dove vi mostriamo anche alcuni fotogrammi del videoclip di Sono un uomo, un pezzo che solo l’intelligenza e l’arguzia di Vladimir Luxuria poteva rendere credibile e non offensivo. Anche se qualcuno, immaginiamo, il muso lo metterà comunque.

“Sono un uomo”: 11 esempi di mascolinità tossica nella canzone di Vladimir Luxuria
un frame del videoclip Sono un uomo
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