Era il 1966 quando, in Italia, la diciottenne Franca Viola, appoggiata dalla sua famiglia, rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva prima rapita e poi violentata per otto giorni, andando così contro l’articolo 587 del Codice Penale allora vigente, il quale prevedeva, in caso di stupro, il delitto d’onore o, in alternativa, il cosiddetto matrimonio riparatore.

È difficile credere che, nello stesso anno in cui Simon & Garfunkel pubblicavano Sounds of silence, John Lennon dichiarava che i Beatles erano “più popolari di Gesù Cristo” e negli USA andava in onda il primo episodio di Star Trek, il nostro Paese era ancora legato a leggi che “lavavano” i peccati degli stupratori sposando la donna di cui avevano abusato e obbligavano, di contro, le donne ad andare a nozze con il proprio carnefice.

È ancor più difficile credere che, in realtà, la legge sul delitto d’onore e il matrimonio riparatore sia stata abolita solo nel 1981 – con la legge numero 442 – anni dopo la legalizzazione del divorzio, dell’aborto, e la riforma del diritto di famiglia.

Ma è ancora peggio pensare che in alcuni Stati certe assurde leggi esistano ancora: è il caso della Turchia di Erdogan, che ha appena rilanciato una proposta di legge – promulgata dal partito conservatore di chiara ispirazione religiosa – secondo cui gli accusati di violenze sessuali potranno evitare il carcere sposando la propria vittima, purché la differenza d’età tra i due sposi non sia superiore ai 10 anni.

Giustizia e Sviluppo, questo il nome del partito, ci aveva del resto già provato nel 2016, ritirando però la bozza per via dell’indignazione dell’opinione pubblica, ma ora sembra ci siano più spiragli affinché la norma sia approvata; le deputate del partito repubblicano, all’opposizione, hanno comunque subito contestato il testo, inserito in un pacchetto di riforme sul sistema giudiziario, così come le donne di Instanbul, scese in piazza per ballare un brano cileno che termina con le parole “Lo stupratore sei tu!”.

La protesta non è affatto piaciuta a Erdogan, che ha ordinato di “rispolverare” la vecchia bozza di legge, per portarla in Parlamento.

Nella città turca le associazioni di difesa dei diritti delle donne sono già sul piede di guerra, e chiedono il ritiro della proposta che, se approvata, andrebbe ad aggravare notevolmente i già ampi problemi di violenza di genere e delle spose bambine, particolarmente presenti nelle zone rurali, che sono poi quelle che più di tutte hanno spinto i conservatori a questa richiesta di “amnistia” per gli stupratori, pensando, in questo modo, di andare a sanare il problema in quelle aree.

I matrimoni con protagoniste delle minori non sono affatto spariti dalla Turchia, che nell’ultimo decennio ha registrato circa mezzo milione di spose bambine; anche se i dati potrebbero essere decisamente più alti, visto che spesso le nozze vengono celebrate non in maniera ufficiale, ma solo davanti ad autorità religiose locali. Per quanto riguardare le violenze, invece, la piattaforma “Fermiamo i femminicidi” sostiene, ad esempio, che nel 2019 almeno 474 donne siano state uccise, un dato che è in aumento rispetto agli anni precedenti.

Anche alcuni studi delle Nazioni Unite forniscono un quadro delle violenze di genere in Turchia davvero preoccupante, riferendo che almeno il 38% delle turche sia stata vittima di violenze sessuali o psichiche da parte dei loro partner. È chiaro anche, come ha sottolineato il capo del dipartimento penale e di procedura penale dell’Università di Istanbul, Adem Sözüer, che la proposta di legge in realtà non farebbe altro che acuire maggiormente la violenza, dato che i carnefici si sentirebbero ancor più legittimati a considerare le donne come oggetti o proprietà personali, e saprebbero di rimanere impuniti accettando di sposare le proprie vittime.

Certo è che le donne turche, come accaduto nel 2016, non hanno alcune intenzione di abbassare la testa; lo ha ribadito Fidan Ataselim, segretaria generale di “Fermiamo i femminicidi”, che ha dichiarato

Nel 2016 il governo aveva proposto una legge sull’amnistia per gli autori di abusi sessuali sui minori, tutte le donne si sono opposte e la proposta è stata ritirata. Se ci riprovano, la combatteremo di nuovo.

Sfogliate la gallery per ripercorrere la storia del matrimonio riparatore in Italia e fare un punto sulle leggi nel mondo.

"Sposa il tuo stupratore": se ritorna il matrimonio riparatore
Fonte: Franca Viola giovane
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