Aveva 31 anni la co-fondatrice del gruppo femminista Femen, Oksana Chatchko, che è stata trovata morta nel suo appartamento di Parigi. Per lei non c’era più niente da fare, aveva deciso di farla finita. “Oksana è stata ritrovata ieri, si è suicidata”, con queste poche parole Inna Chevtchenko, leader dell’organizzazione, ha annunciato il decesso della giovane. Anna Hutsol, invece, altra componente e fondatrice delle Femen ha scritto queste parole, come conferma l’agenzia di stampa Ansa.it:
Con i suoi cari e la sua famiglia siamo in lutto e aspettiamo la versione ufficiale della polizia. Per il momento, quel che sappiamo è che il corpo di Oksana è stato ritrovato nel suo appartamento di Parigi.
Lo scultore Olivier Blanckart, invece, ha postato un tweet:
Oksana #Shachko, amie, artiste, militante féministe, cofondatrice historique des #Femen et réfugiée politique était inscrite @beauxartsparis. Occasionnellement elle fréquentait mon atelier, alors qu’elle savait tout. On l’a retrouvée pendue chez elle. Tragédie indiscible. pic.twitter.com/FB1xtXdHLV
Oksana, amica, artista, militante femminista, cofondatrice storica delle Femen e rifugiata politica, era iscritta all’École des Beaux Arts e occasionalmente frequentava il mio atelier, quando invece sapeva già tutto. L’abbiamo ritrovata impiccata a casa sua. Tragedia indicibile.
C’è da dire, tra l’altro, che Oksana proprio quest’anno si era ritirata dal movimento continuando comunque la sua lotta femminista in altre forme, con mezzi artistici. “La vera arte è la rivoluzione” diceva spesso. Nel 2013 aveva lasciato l’Ucraina rifugiandosi a Parigi dove, poi, è stata trovata morta.
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