Inspiegabilmente, da qualche tempo a questa parte Vanessa Incontrada finisce immancabilmente al centro di shitistorm che la denigrano per il suo aspetto fisico, e il suo caso è diventato ormai la prova lampante di quanto non basti essere bellissime, talentuose e versatili per essere risparmiate dalla pioggia di insulti con cui i leoni da tastiera riempiono i social network.

È successo nel 2017, si è ripetuto negli anni a venire, e sempre con l’intenzione di far sentire inadeguata la conduttrice e, di conseguenza, sbagliato il suo fisico, che è quello di una donna con delle forme, sano e in salute. Peccato che, per uno strano ribaltamento dei valori, e complice anche uno standard estetico irreale, ciò che sulla carta dovrebbe essere considerato l’ideale, ovvero appunto un corpo sano, in primis, finisca col diventare oggetto di critiche che spesso rasentano davvero la cattiveria gratuita.

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Posto che la bellezza dei corpi – femminili e maschili – stia proprio nel non essere univoca, ma nell’assumere sfumature e valori diversi, tenendo presente che l’aspetto più importante da considerare sia quello della salute, e assodato che quando parliamo di obesità o anoressia parliamo di due estremi parimenti pericolosi, il fisico di Vanessa Incontrada è prima di tutto un omaggio alla verità: quella di una donna che ha accumulato chili in gravidanza, che ha faticato per perderli, e che alla fine ha capito che doveva smetterla di fare la guerra a se stessa e doveva invece cominciare ad amarsi di più.

E così, oggi decide di mostrarlo, apparendo completamente nuda sulla copertina di Vanity Fair, in uno scatto di assoluta eleganza accompagnata da un messaggio chiaro e importante.

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«Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni», racconta sul numero di Vanity Fair in edicola dal 30 settembre l’attrice e conduttrice @vanessa_incontrada che in cover si mostra completamente nuda. «È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza». «Abbiamo voluto questa copertina per riflettere sul tema della Body Positivity e sulle implicazioni del concetto classico di bellezza sulle nostre vite», dichiara il direttore di Vanity Fair @marchettisimone. «La questione è complicata, vede il corpo delle donne in prima linea e annovera tutto quello che ci è stato insegnato con libri, spot, film, moda, cartoni animati e condizionamenti sociali, culturali e famigliari dagli anni Cinquanta a oggi. In fatto di bellezza, oggi sta succedendo quello che è successo alla terra dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo: là dove si pensava finisse il mondo, ne è iniziato un altro. E là dove si pensava finisse la bellezza forse e finalmente ne sta sorgendo una tutta nuova». #VFnessunomipuogiudicare Foto di @maxvadukul Fashion stylist on set @marchettisimone Assistente fashion per preparazione moda, Martina Antinori Assistente fashion on set, Camilla Fioravanti Producer @marinamoretti64 Hair @irenegrecomilano Make Up Arianna Campa @Closeupmilano Manicure Carlotta Saettone @W-MManagement Bracciali Iconica in oro rosa @pomellato

Un post condiviso da Vanity Fair Italia (@vanityfairitalia) in data:

È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne (e per tutti gli uomini): dobbiamo tutti affrontare, capire e celebrare una nuova bellezza.

Chiaro anche il motivo di questa scelta editoriale, come spiega il direttore Simone Marchetti:

La questione è complicata, vede il corpo delle donne in prima linea e annovera tutto quello che ci è stato insegnato con libri, spot, film, moda, cartoni animati e condizionamenti sociali, culturali e famigliari dagli anni Cinquanta a oggi. In fatto di bellezza, oggi sta succedendo quello che è successo alla terra dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo: là dove si pensava finisse il mondo, ne è iniziato un altro. E là dove si pensava finisse la bellezza forse e finalmente ne sta sorgendo una tutta nuova.

In realtà il corpo di Vanessa non ha nulla che debba essere normalizzato; come spiega bene questo post dell’attivista femminista Eugenia La Raffaella: in fondo parliamo, per citare le sue parole, di una donna “bellissima, forse non più giovanissima, ma bianca, in forma, depilata, phostoshoppata, che si mostra in copertina”.

Allora quella di Incontrada non è una “nuova bellezza”, ma certamente il suo è da considerarsi un atto politico per tutto quello che ha subito in passato; insomma, è giusto accogliere il dibattito sul fatto che, in fondo, la cover di Vanity non abbia fatto che riproporre un tipo di bellezza in realtà ormai piuttosto “ordinario”, se così possiamo definirlo, ma allo stesso tempo si deve anche comprendere la valenza rivoluzionaria di questo scatto per Vanessa, e il modo in cui lei parla di “nuova bellezza”, intendendo con essa non il voler proporre il suo modello come univoco e normato, ma piuttosto aprendo a ogni genere di fisicità.

Vanessa non ha mai nascosto di aver sofferto per quelle critiche ingiuste, di esserci rimasta male, di non avere trovato la comprensione e l’appoggio in cui sperava, ma oggi sembra aver superato tutto, e vivere finalmente nella piena consapevolezza di se stessa e del proprio valore. Che non è certo dato – e questo vale per tutti noi – dai chili segnati sulla bilancia.

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La "nuova bellezza" di Vanessa Incontrada, nuda su Vanity Fair contro il bodyshaming
Fonte: instagram @vanessa_incontrada
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