Natale è il momento dell’anno preferito dai bambini per ricevere doni, mentre spesso per i genitori è solo un’altra occasione in cui spendere soldi per giocattoli di cui probabilmente i figli si stuferanno dopo poco tempo e per capire come riorganizzare la casa per far spazio alle nuove cose regalate.

Anche per questo una coppia inglese ha deciso, in un gesto pensato a favore dell’ambiente, di non regalare nulla ai figli questo Natale; la scelta potrebbe sembrare insolita, ma Dinah Van Tulleken, fashion editor, stylist e art director ne ha spiegato le ragioni in prima persona in un articolo scritto per il Daily Mail, in cui ha posto l’accento sul crescente problema ambientale legato allo spreco di plastica generato dai giocattoli quasi mai utilizzati.

“Io e mio marito abbiamo deciso di non comprare nulla per nessuno – ha spiegato – So che può sembrare molto strano, ma in realtà, ho scelto di agire in questo senso pensando a tutte le cose che possiedo e che non ho mai utilizzato. È uno spreco enorme”.

Osservando i giochi delle loro figlie Lyra e Sasha, Van Tulleken ha notato un’enorme quantità di plastica accumulata nel tempo, comprendente Lego, Playmobil, Sylvanian Families, modellini di animali, e molto altro. “Tutto ciò che compriamo alle bambine finirà in discarica: alcuni giochi sono già partiti. Per questo è inutile fare regali natalizi”, ha spiegato l’art editor, aggiungendo di aver esteso il “divieto” anche a nonni e parenti vari.

Nonostante la decisione di non acquistare nulla di nuovo, i bambini troveranno comunque sorprese sotto l’albero. DinahVal Tulleken ha rivelato di avere l’intenzione di riciclare giochi e peluche regalati agli anni precedenti, assicurando che le bambine non noteranno la differenza.

In risposta alle perplessità della famiglia allargata, la donna ha affermato: “Le bambine non se ne accorgeranno perché sono bambole o biciclette che non hanno mai utilizzato”. Una scelta che, oltre a regalare un Natale sostenibile, promuove la consapevolezza dell’impatto ambientale dei nostri acquisti, ma che sicuramente potrebbe generare più di un dibattito.

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