Immaginare un futuro in cui le malattie mortali siano sconfitte e l’invecchiamento sia un ricordo del passato è affascinante. Tornare in vita dopo la morte potrebbe sembrare un sogno impossibile, ma secondo il medico tedesco Emil Kendziorra, questo sogno potrebbe diventare realtà. Kendziorra, a capo della Tomorrow Biostasis GmbH con sede a Berlino, è convinto che la crioconservazione possa offrire una chance di ‘resurrezione’ per le persone oggi considerate clinicamente morte.

La Tomorrow Biostasis GmbH è una delle poche aziende in Europa a offrire servizi di crioconservazione, gestendo (al momento) oltre 200 clienti. Kendziorra e il suo team di dieci dipendenti si occupano di preservare i corpi a basse temperature subito dopo la morte, con la speranza che, in un futuro lontano, la tecnologia possa permettere di riportarli in vita. Nonostante non esistano ancora prove concrete che ciò sarà possibile, l’azienda offre questa opportunità come una scommessa sul progresso scientifico.

La crioconservazione si basa sulla speranza che le malattie attuali e l’invecchiamento possano essere debellati grazie ai progressi della medicina e della tecnologia. Kendziorra ha dichiarato al Frankfurter Allgemeine: “Non ci sono ancora prove del fatto che non sarà possibile riportare in vita le persone crioconservate, in futuro”.

Il medico ha spiegato al Frankfurter Allgemeine che la concorrenza internazionale in Europa è piuttosto limitata: “La concorrenza straniera è relativamente piccola qui. Ci sono solo alcuni club e alcune associazioni di volontariato”, ha asserito. Altri fornitori di servizi di crioconservazione si trovano prevalentemente negli Stati Uniti, con il Cryonics Institute e la società Alcor che dominano il mercato.

La clientela di Tomorrow Biostasis, proveniente da tutta Europa, è composta principalmente da uomini tra i 25 e i 45 anni, spesso con competenze tecniche. Si parla quindi in gran parte di scienziati, medici e ingegneri. Kendziorra ritiene che il settore sia in espansione. Per ora, circa 400 persone nel mondo sono state sottoposte a crioconservazione.

La Tomorrow Biostasis ha trasformato alcune ambulanze in unità operative mobili. Il personale specializzato dovrebbe arrivare sul luogo poco prima del decesso del cliente. Una volta che la morte clinica è stata dichiarata, il corpo viene trasferito in una struttura situata a Rafz, in Svizzera. Qui, i primi quattro clienti deceduti sono già conservati. Si trovano all’interno di contenitori d’acciaio di tre metri riempiti di azoto liquido.

Il costo di tutto questo? 200.000 euro. Di questi soldi, però, “la maggior parte dei quali va a una fondazione che investe il denaro per finanziare la conservazione delle salme per un periodo di tempo indefinito”, ha precisato Kendziorra, che è ben consapevole di come questa pratica sia una pura scommessa. “Non voglio che nessuno scelga la crioconservazione se non ne è consapevole”, ha dichiarato.

A ogni modo, sono necessarie ulteriori ricerche, soprattutto per risolvere il problema delle modalità di riscaldamento del corpo post-crioconservazione senza danni e per invertire l’invecchiamento e tenere sotto controllo le malattie. Kendziorra stima che ci vorranno almeno 200 anni.

Secondo Stefan Schlatt, professore di medicina riproduttiva all’Università di Münster, mentre la crioconservazione funziona per sperma, ovuli ed embrioni, è irrealistico applicarla a organi e corpi interi a causa della loro complessità. E comunque “è estremamente importante per l’evoluzione che gli esseri viventi muoiano e facciano spazio alla generazione successiva”, ha detto.

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