Nella giornata del 25 novembre, si è celebrata a livello internazionale, la giornata contro la violenza sulle donne. In Italia, si contano già 113 donne uccise e l’aspetto più spaventoso, è che gli omicidi sono avvenuti nella maggior parte dei casi per mano di un parente stretto, che per intendersi si nasconde dietro la definizione di marito, fidanzato o  partner.

Colui che dovrebbe proteggere, ed amare la donna, è in tali casi, lo stesso che la conduce alla morte, dopo magari anni di vessazioni e violenze. Molte le associazioni coinvolte, le manifestazioni sono le più varie: mostre, rassegne cinematografiche, cortei ed incontri. Ora, il punto fondamentale, è che non occorre semplicemente condannare all’ergastolo gli uomini colpevoli (sempre che ciò avvenga realmente nella nostra giustizia penale); ma è necessario “prevenire”, agendo per quanto possibile, sulle menti degli uomini; perchè il messaggio più importante è che l’amore per una donna passa prima di tutto dal rispetto.

Occorre sensibilizzare la cittadinanza su questo punto.  Molti autorevoli voci, denunciano che la paura dell’uomo moderno potrebbe essere quello di dover affrontare una donna troppo emancipata, in grado di valicare le mura domestiche, ed affermarsi come cittadina completa a tutti gli effetti. Serve una chiara denuncia contro l’indifferenza, per aiutare tutte quelle donne che troppo spesso, timorose di abbandonare chi un tempo era il loro ” amore”, ed ora solo un carnefice, possano urlare a chiara voce la loro disperazione e vivere la loro vita…semplicemente…vivere!!

Fermiamo questa mattanza.

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