Perché i giovani sono molto meno felici degli over 60

Secondo un rapporto coordinato dal Wellbeing Research Centre di Oxford, dal centro sondaggi Gallup e dalla Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite, i giovani, soprattutto nel Nord America e in Europa occidentale, sembrano meno felici delle generazioni precedenti.

Ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità, istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il World Happiness Report offre uno sguardo dettagliato sulla percezione del benessere in tutto il mondo. Tuttavia, l’edizione più recente presenta un’analisi senza precedenti: la felicità delle generazioni.

Secondo il rapporto, condotto dal Wellbeing Research Centre di Oxford, dall’istituto di sondaggi Gallup e dalla Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite, una tendenza preoccupante emerge dalle indagini su 137 Paesi: i giovani, soprattutto negli Stati Uniti, in Canada e in alcune nazioni dell’Europa occidentale, sembrano meno felici delle generazioni precedenti.

Lo studio rivela che i nati prima del 1965 sono generalmente più felici di quelli nati dopo il 1980. Tra i Millennial (1980-1994), la soddisfazione diminuisce con l’età, mentre tra i Boomer (1946-1964) aumenta.

Particolarmente allarmante è il declino del benessere tra i giovani nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni, osservato dal 2019 in Nord America, Europa occidentale, Asia meridionale, Medio Oriente e Nord Africa. Questo trend ha spinto gli Stati Uniti al di fuori della lista delle prime 20 nazioni più felici, relegandoli al 23° posto.

La situazione non è migliore in Europa, dove Paesi come Norvegia, Svezia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna vedono una netta differenza nella percezione della felicità tra gli anziani e i giovani. In Francia, ad esempio, gli over 60 classificano il Paese al 25° posto per felicità, mentre gli under 30 si collocano al 48° posto.

Tuttavia, vi sono eccezioni, come Portogallo e Grecia, insieme alla maggior parte dei Paesi dell’Europa dell’Est, dove i giovani sotto i 30 anni sembrano percepire più felicità rispetto alle generazioni precedenti. L’Australia, il Canada, gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda sono tra i Paesi in cui la felicità è diminuita in tutte le fasce d’età, ma soprattutto tra i giovani, tanto che nel periodo 2021-2023 sono stati identificati come la fascia d’età meno felice.

“Pensare che in alcune parti del mondo i bambini stiano già sperimentando l’equivalente di una crisi di mezza età richiede un’azione politica immediata”, ha dichiarato il professor Jan-Emmanuel De Neve, curatore dello studio e direttore del Wellbeing Research Centre.

Le cause di questo declino non sono identificate nel rapporto, ma non possono non essere considerate le crescenti preoccupazioni per una serie di questioni complesse, tra cui i cambiamenti climatici, i conflitti, le disuguaglianze di reddito, la crisi abitativa, il costo della vita e l’impatto dei social media.

Tra i Paesi più felici a livello globale, le nazioni nordiche dominano la classifica: la Finlandia rimane saldamente al primo posto per il settimo anno consecutivo, seguita da Danimarca, Islanda e Svezia. Tuttavia, anche in questi Paesi, i giovani riportano di sentirsi meno felici delle generazioni precedenti, con particolare evidenza in Svezia.

Un dato sorprendente emerge dall’analisi: la percezione della felicità giovanile in Israele è così alta da posizionare il Paese al secondo posto nella classifica globale, dietro solo alla Finlandia. Il rapporto evidenzia anche come l’Italia si collochi a livello intermedio nella classifica globale, con i giovani che riportano livelli di felicità inferiori rispetto alle generazioni precedenti. In particolare, il lavoro emerge come uno dei principali fattori di insoddisfazione per i giovani italiani, con un tasso di insoddisfazione e di propensione a cambiare professione superiore alla media nazionale, soprattutto nelle regioni del nord-ovest.

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