Gisele Bündchen: “Sfilare in topless per Alexander McQueen è stato traumatizzante”

L’ex top model si riferisce alla sfilata dello stilista del 1998, quando sfilò con un top che lasciava intravedere i suoi seni. A giocare un ruolo centrale nella vicenda, la sua giovane età, l’inesperienza e lo scoglio della lingua inglese.

La top model Gisele Bündchen ha raccontato di un episodio per lei traumatizzante. In una intervista rilasciata a British Vogue, la supermodella Bündchen ha ripercorso alcuni dei suoi look più iconici, commentando anche, una scelta da lei stessa definita come “uno dei momenti più traumatizzanti” della sua carriera.

L’ex modella, nello specifico, si riferisce alla sfilata dello stilista Alexander McQueen del 1998 quando sfilò con un top argentato che ne metteva in mostra i seni fino a far sembrare che stesse sfilando in un vero e proprio topless. Bündchen ha dichiarato:

“Non avevo fatto un fitting di prova, quindi quando mi sono presentato allo show, ho pensato, Cosa indosserò? Ero tipo: Ci sarà sopra una maglietta o qualcosa del genere? Invece no, era solo quel pezzo. Così ho iniziato a piangere”.

Lo sconforto dell’allora diciottenne modella brasiliana derivava dal fatto che non parlava la lingua inglese e che quindi non si sentiva nella posizione di spiegare al meglio il proprio disappunto.

“Ho sfilato tutto il tempo pensando: Spero che mio padre non veda mai questa foto. Tutto quello che volevo fare era andarmene, ma sai, è una di quelle cose che ti rende più forte”.

Con queste parole Gisele Bündchen aveva già parlato di tale esperienza in un libro pubblicato in precedenza, nel quale affermava che per via della sua inesperienza e giovinezza non ha saputo gestire l’accaduto. La modella era molto preoccupata di aver deluso la sua famiglia.

“Ho cercato di trattenere le lacrime, ma continuavano a scendere e le piume nere incollate alle mie ciglia hanno iniziato a staccarsi. Ho pensato di scappare. Non c’era nessuna ragione al mondo per la quale sarei andata là fuori senza un top”.

L’esperienza negativa di Gisele Bündchen e il suo racconto, ci fanno comprendere come la moda non sia tutta “rosa e fiori”. Ci fa pensare al fatto che probabilmente numerose e giovanissime ragazze e ragazzi non siano tutelati in modo serio nel mondo del lavoro e della moda.

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