Gennaro Aquino, imputato nel processo sul presunto pizzo che la produzione di Gomorra, Cattleya, avrebbe versato alla camorra, ha parlato in tribunale nella giornata di ieri facendo i nomi dei vertici dell’azienda che ha prodotto le tre stagioni della popolare serie tv.

Secondo il racconto di Aquino, riportato da Il Mattino, alcuni dirigenti di Cattleya avrebbero dato cinquemila euro al boss della camorra Franco Gallo detto ‘o pisiello. Se ciò fosse vero, significherebbe che la produzione avrebbe dovuto pagare il pizzo alla camorra per realizzare la serie tv Gomorra, nello specifico per avere avuto accesso alla villa sequestrata ai Gallo.

È stato uno della produzione a portarmi i soldi e tutti lo sapevano. Erano chiusi dentro una busta. Io l’ho portata a zì Filuccio. Io non so chi ha messo materialmente i soldi nella busta. Però posso dire che Raffaele Gallo aveva minacciato di non farci più mettere piede nella casa per fare le riprese, io ero molto spaventato perché gli avevo dato la “mano di parola” e in questi casi è pericoloso non rispettare gli accordi che prendi.

Ricordo anche che mancavano mille euro, così li prelevai dal mio conto e glieli consegnai. Poi Cattleya me li ha rimborsati. Fin dal primo momento tutti in Cattleya sapevano che i Gallo non erano persone proprio pulite.

Cattleya ha smentito la versione di Aquino – che rischia fino ad un anno e tre mesi di carcere – nella persona del manager Riccardo Tozzi, che ai microfoni de Il Mattino ha dichiarato che, nel corso delle intercettazioni telefoniche, il nome Francesco Gallo non è mai uscito.

Gli unici soldi dati per girare delle scene in una villa di Torre Annunziata sono quelli dati – ovviamente in chiaro – all’amministratore giudiziario, il titolare della custodia del locale

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