Ecco perché Hermione Granger è un grande esempio di girl power

Nata il 19 settembre 1979, il personaggio della saga di Harry Potter ha ispirato migliaia di ragazze ad essere come lei. Tutte le volte in cui si è dimostrata un'icona di emancipazione.

Il 19 settembre 2021 Hermione Granger compie quarantadue anni. Nata dalla penna di J. K. Rowling, la strega più brillante della sua età, come viene da sempre definita da amici e insegnanti, è uno dei personaggi femminili più conosciuti e più importanti dell’intera saga di Harry Potter. Come tutti Potterhead sanno benissimo, “senza Hermione, Harry sarebbe morto nel primo libro“. Ed è proprio per la sua intelligenza, la sua determinazione e il suo coraggio che la giovane Grifondoro è universalmente riconosciuta come una paladina (letteraria) dell’emancipazione femminile: ecco alcuni momenti dei libri in cui Hermione ha dimostrato il vero girl power:

Si fa largo in un mondo di maghi pur essendo nata in una famiglia “babbana”. I Granger sono una coppia di dentisti che vive in un tranquillo sobborgo inglese. Nulla di più lontano dal mondo magico a cui Hermione scopre di appartenere, a undici anni, quando viene ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ma per lei non è così semplice: essendo una “mezzosangue“, subisce sulla sua pelle prese in giro da parte dei compagni e discriminazioni anche da parte degli adulti, secondo cui le persone come lei non sono degne di far parte di un mondo dominato dai purosangue. Ma la ragazza non si arrende, mette in pratica fin dall’inizio le sue grandissime capacità magiche e si schiera sempre dalla parte dei più deboli. A dimostrazione che i nati babbani non hanno nulla in meno rispetto agli altri e, anzi, a volte sono persone migliori (un esempio? Draco Malfoy).

Nei momenti decisivi, è lei a prendere in mano la situazione. Grazie alla sua intelligenza, ma anche alle ore passate sui libri, Hermione riesce sempre a tirarsi fuori dai guai, e ad aiutare Harry e Ron a fare altrettanto. È lei a risolvere l’ultimo enigma che porta Harry alla Pietra Filosofale, è lei a suggerirgli (pur essendo pietrificata) che la Camera dei Segreti è abitata da uno spaventoso Basilisco, è lei a salvare Fierobecco e Sirius Black da un orribile destino ed è lei a spingere Harry a formare l’Esercito di Silente. Sono solo alcuni esempi di come la giovane strega riesca ad affrontare i problemi con razionalità e ingegno.

È circondata da grandi amicizie, ma è indipendente. Certo, il suo rapporto con Ron e Harry è uno dei più grandi esempi di amicizia e lealtà che siano mai stati raccontati in un libro per ragazzi. Ma Hermione è perfettamente a suo agio anche da sola, e ha più volte dimostrato di saper agire per conto suo, anche quando nessun altro sembrava dalla sua parte. Come quando, ad esempio, fonda un’associazione (a cui si iscrive soltanto lei) per aiutare gli elfi domestici a migliorare le proprie condizioni di vita e a far valere i loro diritti. O quando è riuscita, da sola, a mettere a punto un piano perfetto per smascherare la terribile giornalista Rita Skeeter. O ancora, quando si è messa contro ai suoi stessi amici consegnando la Firebolt (la scopa da Quidditich più veloce del mondo) alla Professoressa McGranitt temendo che fosse stata stregata.

È ambiziosa. Fin dai suoi primi anni a Hogwarts, Hermione vuole a tutti i costi essere la migliore. A volte sembra prepotente e spocchiosa (come dimenticare la famosa scena in cui insegna a Ron che l’incantesimo corretto “è Leviòsa, non Leviosà“), ma la sua dedizione e il suo costante impegno nello studio nella maggior parte dei casi si rivelano fondamentali. Ed è proprio la sua ambizione che fa di lei l’unica del Golden Trio a portare a termine i sette anni di scuola e a proseguire poi la sua strada, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo che ha sempre sognato: diventa Ministro della Magia.

Non dimentichiamo, poi, che Emma Watson, l’attrice che ha interpretato Hermione negli otto film della saga, è un’attivista per i diritti delle donne e una convinta femminista, e nel 2014 è stata nominata ambasciatrice delle Nazioni Unite per la parità di genere. Chissà se anche lei, qualche volta, ha preso ispirazione dal suo personaggio.

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