Aggiornamento del 7 gennaio 2020

Ikea dovrà pagare 46 milioni di dollari come risarcimento per la morte di un bimbo californiano di due anni, schiacciato da una cassettiera Malm.

Non è la prima volta che il mobile del brand svedese finisce sotto accusa, dato che già nel giugno del 2016 Ikea l’aveva ritirato dal mercato dopo che gli erano state attribuite ben 6 morti di bambini, conseguenti al suo rovesciamento improvviso.

Al tempo Ikea, pur provvedendo al ritiro della cassettiera dal mercato americano, aveva però voluto specificare che le istruzioni di montaggio prevedessero esplicitamente un kit di fissaggio del mobile.

Ma tra il 2016 e l’anno seguente ci sarebbero state altre due le morti di bambini schiacciati dalla cassettiera e, quindi, le vittime sarebbero salite a 8. Nel maggio del 2017 a morire era stato il piccolo Jozef Dudek di appena 2 anni, originario di Buena Park (in California) e la notizia di questo ennesimo, drammatico incidente aveva riacceso la polemica sul colosso svedese dell’arredamento low cost, colpevole di non aver fatto abbastanza per comunicare la pericolosità della cassettiera. La conseguenza del polverone scatenato dalla morte del piccolo Jozef è stata un nuovo ritiro di 29 cassettiere tra Canada e Stati Uniti, disposte dal CEO di Ikea, Lars Petersson.

A distanza di più di due anni, però, oggi arriva la notizia della condanna per l’azienda scandinava, che dovrà quindi pagare la cifra stabilita dal Tribunale statale della Pennsylvania, dove ha sede il quartier generale nordamericano di Ikea, cui Joleen e Craig Dudek, genitori di Jozef, si sono rivolti. La notizia del maxi risarcimento è stata confermata sia dall’avvocato dei Dudek, che da un portavoce dell’Ikea.

L’accusa della famiglia è principalmente che Ikea conoscesse alla perfezione le problematiche della sua linea di cassettiere Malm, e di quanto queste fossero inclini a ribaltamenti, ma nonostante ciò non avrebbe fatto nulla per avvertire i clienti di questa instabilità e della necessità di ancorare Malm al muro. I Dudek, che hanno acquistato il mobile nel 2008, hanno infatti spiegato di non aver mai saputo del richiamo deciso da Ikea nel 2016; il piccolo Jozef è rimasto schiacciato dai 32 chili di Malm, morendo per asfissia causata dalla compressione meccanica del collo.

Qui sotto vi riportiamo l’articolo originale del giugno 2016 in cui parlavamo del primo ritiro di Malm.

Articolo originale – 29/06/2016
Titolo originale – Ikea ritira dal mercato la nota cassettiera, dopo la morte di 6 bambini

Ikea ritira dal mercato la cassettiera Malm
Fonte: Ikea

Ikea torna nuovamente al centro della cronaca per via di un prodotto considerato pericoloso per i più piccoli. Stavolta si tratta della cassettiera Malm, ritirata dal mercato americano dopo la morte di sei bambini (in alcuni casi i dati contrastano e c’è chi parla di 3 morti). Il mobile in questione infatti non è stabile e l’apertura di più cassetti contemporaneamente, pieni di biancheria, può provocarne la caduta. Un difetto che diventa mortale quando sotto si trova un bambino che in questo modo non trova scampo.

Negli USA si sono registrate vari incidenti mortali: la prima morte avvenuta in questo modo risale a 27 anni fa, mentre fra il 2002 e il 2016 sono deceduti per lo stesso motivo altri cinque bambini.

Fra gli ultimi incidenti mortali quello del piccolo Theodore McGee, morto a soli 22 mesi lo scorso 14 febbraio. Come hanno spiegato gli avvocati della famiglia McGee, che ora vogliono vederci chiaro dietro questo incidente, il bambino era nella sua cameretta controllato ogni venti minuti dalla madre. L’ultima volta la donna è entrata nella stanza e ha trovato la cassettiera rovesciata e il bambino schiacciato sotto di essa ormai in fin di vita. “Non hanno sentito alcun rumore. Non hanno sentito urlare Ted” ha spiegato Alan Feldman, l’avvocato che si occupa del caso. Sette mesi dopo è stata la volta di Curren Collas, 2 anni, ucciso anche lui a causa di un incidente simile e di un bambino di 23 mesi a Snohomish, Washington.

Morti terribili a cui i genitori tentano di dare una risposta, legate dal sottile filo rosso della cassettiera Malm. Nel 2015 la stessa Ikea aveva diffuso un comunicato in cui si precisava che le istruzioni di montaggio prevedono di fissare il mobile alla parete. Per questo il design del mobile non era mai stato modificato, né era stato ritirato dal commercio, ma era stato messo in vendita un kit di fissaggio che consentiva di renderlo più stabile e di conseguenza meno pericoloso per i più piccoli.

Sono 29 milioni le cassettiere ritirate dal mercato americano, mentre per ora non è ancora stato diffuso alcun comunicato che riguardi l’Italia,  dove il mobile Malm si può ancora acquistare online. Nel frattempo sul sito statunitense di Ikea è stato pubblicato un comunicato in cui si annuncia il ritiro dal mercato del prodotto annunciando che si può richiedere un rimborso (per le Malm comprate nel 2002 il rimborso è la metà del valore) oppure un kit di fissaggio per assicurare alla parete la cassettiera.

Il presidente Ikea Usa, Lars Petersson ha diffuso tramite la CNN un comunicato in cui ha spiegato:

Annunceremo oggi questa decisione di richiamare (le cassettiere) data la recente tragica morte di un bambino. È chiaro che vi sono ancora prodotti non messi in sicurezza nelle case dei clienti, e crediamo che compiere questo ulteriore passo sia la cosa giusta da fare.

Brutto periodo per l’azienda svedese, costretta a ritirare dal mercato l’ennesimo prodotto considerato poco sicuro per i più piccoli. Qualche tempo fa è stata la volta del cancelletti Patrull, che a causa di un difetto nel sistema di bloccaggio ha provocato diversi incidenti, mentre poco prima era stata la volta del frigo Frostfri, a rischio scossa elettrica e del cioccolato fondente pericoloso per gli allergici per via delle mancate indicazioni riguardo la presenza nel prodotto di nocciole e latte.

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