Stanno aumentando i casi di improvvisi ictus tra pazienti giovani risultati positivi al coronavirus che manifestano sintomi lievi o sono asintomatici. L’allarme è stato lanciato da degli esperti americani che hanno effettuato uno studio.

Secondo un rapporto stilato da Thomas Oxley, neurochirurgo del Mount Sinai Health System di New York che ha condotto lo studio su alcuni giovani pazienti positivi al virus Sars-COV2, è emerso che l’infezione può causare anomali coaguli nel sangue.

Ormai è chiaro a tutti che il coronavirus può causare gravi effetti sul corpo dei pazienti soprattutto dopo un lungo ricovero, eppure questa notizia sta spaventando poiché colpisce anche le persone più giovani che manifestano sintomi lievi o addirittura nessun sintomo.

Il report è stato pubblicato sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine dai ricercatori del Mount Sinai e lo studio ha messo in luce un dato allarmante: i soggetti più esposti al rischio di ictus sono i giovani tra i 30 e 40 anni. Thomas Oxley ha dichiarato:

“Il nostro report mostra un aumento di sette volte nell’incidenza di ictus improvvisi in giovani pazienti nelle ultime due settimane”.

Gli esperti hanno raccolto una serie di prove che dimostrano che l’infezione da Covid-19 può causare la coagulazione del sangue in modo anomalo e quindi provocare un ictus.

“Il virus sembra causare un aumento della coagulazione nelle arterie di grandi dimensioni, con conseguente ictus grave”.

La maggior parte dei pazienti presi in esame per effettuare lo studio, non presentava una storia clinica compromessa e che facesse presupporre il rischio di ictus. Inoltre, questi pazienti non versavano in gravi condizioni di salute. Quasi tutti si trovavano in isolamento a casa, presentavano lievi sintomi e due pazienti in particolare, nonostante risultassero positivi al Covid-19, non presentavano alcun sintomo.

In conclusione, quindi, nonostante il coronavirus sia una malattia respiratoria che colpisce principalmente i polmoni, può causare anche problemi cerebrali, cardiaci e renali.

Per il momento i medici americani hanno voluto evidenziare questo problema legato al nuovo virus, raccomandandosi che un trattamento veloce in questi casi è di vitale importanza.

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