“Non posso dirvi quanti extraterrestri ci sono tra noi, perché provocherei il panico”.

Queste le parole del premier (ed ex presidente) russo Medvedev durante un fuorionda. La sua dichiarazione sta facendo il giro del mondo proprio in queste ore, e probabilmente, se ci affidiamo a quello che ha dichiarato, anche altre forme di vita sparse per la galassia ne stanno discutendo. Dopo una lunga intervista di novanta minuti il premier parla di alieni con tono serio raccontando dell’esistenza di cartelle che custodiscono informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta.

Et, l’Area 51, StarTrek e soci non sono leggende. Anzi, secondo Medvedev, il film Man in Black è la chiave di lettura ideale per capire come gli alieni siano nascosti tra noi. Un Orson Welles moderno che cerca di creare il panico annunciando la presenza di altre forme di vita? Peccato che lo scetticismo e la frenesia quotidiana del nuovo millenio lascino scorrere queste notizie, etichettandole come “trash”. Non soddisfatto Medvedev confessa di credere a Babbo Natale ma non alla profezia Maya. Simpatico sicuramente, ma qualcuno lo rassicuri.

L’idea di forme di vita aliene tra noi non crea nessun tipo di panico. Il terrore per noi è qualcosa di più terreno con cui abbiamo a che fare tutti i giorni: si chiama spread.

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