Sentenza storica del Tribunale di Livorno che, con decreto del collegio civile, ha autorizzato la rettifica dei certificati di nascita di due bambini nati in California facendo indicare nel documento che essi risultino figli di una coppia di genitori composta da due uomini. Uno è, in effetti, il padre naturale (biologico) dei piccoli, l’altro invece è il compagno sposato negli Stati Uniti. Legame che, come scrive l’agenzia di stampa Ansa.it, è stato sancito con unione civile in base alla normativa italiana, alla legge Cirinnà che ha ufficializzato i matrimoni tra persone gay.

Alla base della decisione dei giudici di Livorno c’è non solo la doppia cittadinanza italo-statunitense dei bambini ma anche la non contrarietà ai principi dell’ordine pubblico, ovvero ai principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano, nel caso di certificati anagrafici con genitori dello stesso sesso. La coppia omosessuale, tra l’altro, assieme ai due bimbi vive nel Livornese e ha avuto assistenza nella loro causa dall’associazione Famiglie Arcobaleno.

I due padri hanno 57 e 54 anni, vivono insieme dal 1986 e, oltre ai due bimbi, avuti con la procedura della “gestazione per altri” negli Stati Uniti, hanno anche un altro figlio. “Siamo felicissimi e ringraziamo prima di tutto la nostra avvocata ma anche il Tribunale per la serenità con cui ha affrontato il nostro caso. Ovviamente ringraziamo Famiglie Arcobaleno senza il cui aiuto e sostegno mai saremmo stati genitori” hanno dichiarato, come riportato da Repubblica.it. Queste, invece, le parole di Marilena Grassadonia, presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno:

“Il decreto del Tribunale di Livorno è un nuovo passo in avanti nel riconoscimento dei nostri diritti proprio mentre la campagna elettorale è per noi molto deludente. Ci sono politici che hanno addirittura il coraggio di chiedere passi indietro rispetto alla legge sulle unioni civili, facendo finta di non accorgersi che il mondo va avanti e che in questo paese ci sono bambini e bambine discriminati nei loro affetti e nella loro serenità. Inoltre non vogliamo più sentir parlare di “stepchild adoption”, vogliamo diritti veri e pieni per le nostre famiglie e questa sentenza dimostra come i tribunali si stiano già orientando in molti casi verso forme di tutela più ampie”.

Si registra, infine, il commento di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che su Facebook parla di “una scelta sovversiva, contraria alla legge italiana e alla sovranità del Parlamento che ha detto no alla stepchild adoption”.

Queste le parole della Meloni:

“Sono scioccata dal decreto del Tribunale di Livorno che riconosce di fatto le adozioni gay e la barbarie dell’utero in affitto. È una scelta sovversiva, contraria alla legge italiana e alla sovranità del Parlamento che ha chiaramente detto no alla stepchild adoption. Fratelli d’Italia al Governo metterà la parola fine a questo far west: se ai giudici non sembrano abbastanza chiare le leggi italiane, scriveremo nella Costituzione che un bambino ha diritto ad avere un padre e una madre”.

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