La lotta contro il COVID-19 prosegue e, per quanto riguardo l’Italia, i risultati sono incoraggianti. Ma in molti altri paesi del mondo il virus sta attecchendo in questi giorni con gravi conseguenze in termini di decessi. Per mettere fine all’incubo, dunque, c’è bisogno di un farmaco o di un vaccino anti COVID.

Da diverse settimane le notizie su un vaccino anti COVID funzionante (o comunque dai risultati incoraggianti) abbondano. Uno dei primi a dare risultati positivi è quello sperimentato dall’Università di Oxford in collaborazione con alcuni studiosi di Pomezia.

Da qualche giorno non si hanno aggiornamenti rilevanti sul vaccino inglese. Ci eravamo lasciati, a inizio maggio, con l’annuncio che entro settembre potrebbero essere pronti i primi 400 milioni di dosi.

Poche ore fa è arrivata un’altra notizia incoraggiante sullo stesso argomento: il vaccino anti COVID dell’azienda americana Moderna avrebbe dato risultati molto incoraggianti in termini di produzione degli anticorpi.

I soggetti vaccinati, infatti, hanno sviluppato un livello di anticorpi uguali (e in certi casi perfino superiori) a quello delle persone guarite dal nuovo coronavirus.

Anthony Fauci, capo della task force del Governo americano per l’emergenza COVID, ha confermato le sensazioni positive in un’intervista alla CNN: “Siamo ottimisti. Con delle somministrazioni ragionevoli di vaccino siamo riusciti a neutralizzare il virus. Se questi risultati saranno confermati su un numero più ampio di persone, allora potremo affermare che il vaccino protegge dall’infezione”.

L’Espresso ha intervistato in esclusiva Andrea Carfì, scienziato italiano, che ha rilasciato dichiarazioni simili: “L’ottimismo è ben risposto anche se la cautela è d’obbligo. Su tutti i pazienti il vaccino è risultato sicuro nella prima fase di sperimentazione. Otto di loro hanno sviluppato gli anticorpi neutralizzanti, quelli cioè in grado di riconoscere e bloccare il virus. Presto avremo i risultati degli altri partecipanti”.

Carfì ha aggiunto che Moderna, pochi giorni fa, ha chiuso una collaborazione con un produttore di farmaci svizzero per la produzione del vaccino, che si va ad aggiungere al sito industriale americano. Ma per aumentare le dosi, Moderna dovrà inevitabilmente creare altri stabilimenti sparsi per il globo. In tal caso si ipotizza che entro dicembre sarebbero pronti un miliardo di dosi del prezioso vaccino anti COVID. La svolta è vicina.

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