Preservativi per tutti, pillole ma anche spirali, anelli e pillole del giorno dopo. Da circa un mese in Emilia Romagna la contraccezione è diventata gratuita per due fasce della popolazione, quelle più a rischio, a partire dagli under 26, purché residenti e iscritti al servizio sanitario nazionale. Peccato che, come scrive Repubblica, “non lo sa quasi nessuno”: una notizia che non ha avuto la giusta rilevanza e che, nonostante la bontà dell’iniziativa, rischia di non raggiungere gli effetti sperati. “Una misura epocale che si rivolge a una platea molto ampia, richiedenti asilo compresi” dichiara il responsabile dei consultori di Bologna Claudio Veronesi.

Contraccezione gratuita anche per le donne fino ai 45 anni senza lavoro o “con esenzione di lavoratrici colpite dalla crisi” dopo un aborto o nell’immediato post-partum. Di questa iniziativa se n’era già parlato tempo fa quando l’assessore alla Sanità Sergio Venturi con grande entusiasmo aveva mostrato la delibera. Il progetto è partito a gennaio ed è operativo da maggio: il risultato è che in poco più di un mese a fare richiesta di contraccezione gratuita si sono fatte avanti 103 donne presso il Poliambulatorio Roncati dove ha sede lo spazio giovani. Le richiedenti, nella maggior parte dei casi, sono ragazze tra i 14 e i 19 anni, età in cui si consumano i primi rapporti sessuali e dove la possibilità di restare incinte è molto alta. Ma ci sono anche donne dai 20 ai 26 anni che hanno aderito al progetto. Quasi tutte – fa sapere Repubblica.it – hanno chiesto la pillola.

Queste le parole di Claudio Veronesi, responsabile dei consultori di Bologna:

Abbiamo aperto 12 nuovi spazi e inaugurato servizi dedicati ai giovani adulti: ragazzi e ragazze fino ai 34 anni, che non li avevano. Finora la “pillola” viene distribuita in consultorio, dopo la visita ginecologica, ma tra qualche mese speriamo che le ragazze possano ritirarla anche nelle farmacie ospedaliere […] La pillola può costare fino a 15/16 euro al mese e poi ci sono le visite di controllo. In Italia purtroppo siamo ancora molto indietro, e forse non è un caso che in Francia, Paese con accesso alla contraccezione doppio rispetto a noi, la natalità sia anche più alta.

“Non abbiamo dimenticato cosa succedeva quarant’anni fa, quando l’aborto era un reato e i contraccettivi sono stati illegali fino al 1971. Siamo andate nelle piazze, ma bisogna andare anche oltre. Le donne devono sapere che per la prima volta in tutta la regione la contraccezione è gratuita” si legge in una nota di Unione Donne Italiane.

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