I dati forniti dall’Istat fotografano una situazione preoccupante: il 12,1% degli italiani, ovvero 7,3 milioni di persone, vivono in condizioni di disagio economico. I dati si riferiscono al 2016: l’anno prima era l’11,5%. La situazione più difficile si registra in Sicilia dove il problema riguarda una persona su 4, ovvero il 26% della popolazione. Un valore, quello del Mezzogiorno, che è il triplo rispetto a quello del Centronord, segno che continua ad esserci un gap economico tra Nord e Sud che non è mai stato colmato, come riportato dalle principali testate giornalistiche italiane.

Si parla di grave deprivazione materiale, ovvero di una “una situazione di involontaria incapacità di sostenere spese per determinati beni o servizi e corrisponde alla percentuale di persone in famiglie che registrano almeno quattro segnali di deprivazione su una lista di nove”. In altre parole significa avere arretrati nei pagamenti, dai mutui all’affitto fino alle bollette di luce e gas. Impossibile permettersi una settimana di ferie, di vacanze all’anno; difficile ipotizzare l’acquisto di una nuova auto o di un elettrodomestico per centinaia di famiglie.

Una situazione di grave disagio economico che aumenta tra i single, soprattutto se anziani, e tra coloro che vivono in famiglie con almeno un over 65. Le regioni più problematiche sono Sicilia e Campania mentre i numeri sono contenuti in Veneto e Lombardia. In Sicilia, ad esempio, il fenomeno tocca il 26,1% contro il 12,1% della media nazionale: dai dati emerge che nel 2015 le famiglie residenti in Italia hanno percepito un redito disponibile netto pari a 29 mila euro. A Bolzano il reddito vola a 33mila euro annui contro la Sicilia che si ferma a poco più di 17mila euro.

Sempre al Sud il tasso di disoccupazione si attesta al 51% tra gli uomini e al 55% tra le donne con la Calabria al 55,6%. Il tasso di disoccupazione giovanile, in tutta Italia, invece, è sceso di tre punti nel 2017, fermandosi al 34,7%.

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