Tragico epilogo di una storia d’amore finita ad Ivrea dove un ragazzo di 17 anni, M. M., si è lanciato dal sesto piano dell’ospedale cittadino in seguito a una delusione d’amore. Dopo la rottura con la sua ragazza, il giovane ha inviato alcuni sms agli amici e ha preannunciato il suo gesto con uno stato su facebook. Nessuno però è riuscito a cogliere la serietà e la gravità di quanto scritto dal ragazzo che ha così posto fine alla sua vita gettandosi nel vuoto.
Un salto di 25 metri, dopo essersi tolto il giubbotto e aver lasciato il cellulare, con cui ha scritto il suo commiato su Facebook «Spero che i miei occhi, da spenti, accendano un pò d’amore nel nostro cuore», è l’addio via web del giovane, studente in un istituto tecnico superiore della cittadina. «Sarò l’angelo custode di chi ama», recita un altro post. I commenti degli amici non sono riusciti a fermarlo. «Un bellissimo pensiero, ma spero tu lo faccia il più tardi possibile», scrive un amico sulla bacheca del suicida. «C…dici?», afferma un altro. Qualcuno clicca anche ‘Mi piace’, senza sapere che dietro quel romanticismo si celavano in realtà propositi suicidi.

Siamo quindi di fronte all’ennesimo caso di “suicidio” annunciato tramite i social network, dopo il caso della giovane Carolina che si è suicidata a causa degli insulti e delle offese dei suoi coetanei su Facebook e dopo il suicidio di una quattordicenne gettatasi da un dirupo perché il padre le aveva vietato di usare il computer forse è il momento di fermarci e riflettere.

Ci troviamo in un momento molto difficile, non solo per gli adulti ma anche per i giovani che non sanno più affrontare le difficoltà della vita e che troppo spesso affidano la loro esistenza ad una vita per lo più “virtuale” non riuscendo a sfogare problemi, frustrazioni e difficoltà se non con decisioni drastiche come il suicidio.

 

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