La figlia di Totò Riina apre "Zù Totò", uno shop online con il marchio del boss

Maria Concetta Riina, figlia di Totò Riina, vorrebbe aprire un negozio online per la vendita di cialde per caffè. Il sito web dove annunciava la nuova attività e lanciava una campagna di prevendite è stato oscurato.

Maria Concetta Riina, figlia di Salvatore “Totò” Riina – celeberrimo mafioso e criminale italiano, boss di Cosa Nostra dal 1982 fino al suo arresto e deceduto il 17 novembre – ha aperto un negozio online per la vendita di cialde per caffè a marchio, “Zù Totò”, evidente omaggio al padre.

Ad essere precisi Maria Concetta, insieme al marito Tony Ciavarello, aveva iniziato una raccolta fondi per iniziare l’attività postando questo messaggio sul sito cui avevano deciso di appoggiarsi per l’apertura dello shop online, che attualmente risulta bloccato a seguito, pare, delle polemiche scatenate dalla notizia:

Siamo in due… Maria Concetta Riina e il marito Antonino Ciavarello, vogliamo commercializzare alcuni prodotti a marchio Zù Totò, iniziamo con le cialde di caffè, facciamo questa prevendita per raccogliere ordini e capitali che servono per avviarci. Grazie in anticipo della fiducia, attendiamo numerosi i vostri ordini e poi, il tempo di costituire nuova ditta, e vi spediremo quanto pre-ordinato

Per rispondere ai tanti hater che in questi giorni si sono scagliati contro di lei, Maria Concetta Riina ha scritto sul suo profilo Facebook:

Che tradotto significa: “Chi non sopporta l’iniziativa, sappia che abbiamo anche l’olio d’annata, così lo digeriscono. Antonino, li fai sempre arrabbiare”.

Le autorità competenti stanno indagando sulla nuova iniziativa imprenditoriale della figlia del boss. Una prevendita che vuole essere una sorta di crowdfunding utile per raccogliere i fondi necessari ad avviare la nuova attività. Insieme a Maria Concetta anche il marito Antonino dunque, che attualmente sta scontando gli arresti domiciliari nella sua casa a San Pancranzio Salentino, in provincia di Brindisi, per accusa di truffa commessa nel 2009 a Termini Imerese.

Il mondo del web ha risposto con indignazione all’iniziativa di Maria Concetta Riina. Ora non resta che attendere il responso delle autorità.

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