Quanta schiuma dovrebbe avere un boccale di birra? Come molti bevitori (ed estimatori) sapranno, troppa schiuma è fastidiosa ma se questa è presente in scarse quantità la bevanda potrebbe generare problemi di stomaco.

Infatti, se non ci fosse la schiuma nella birra la CO 2 rimarrebbe disciolta nella birra. Se poi mangi qualcosa, la schiuma erutta nello stomaco invece che nel bicchiere, provocando un fastidioso gonfiore. Ecco perché rovesciare parte del contenuto del bicchiere per evitare la schiuma è un errore da principiante.

Ma quindi qual è la dose “perfetta” di schiuma in una birra? Difficile stabilirlo con certezza, ma quel che è certo è che una birra schiumosa è di sicuro la più godibile e salutare e dovrebbe raggiungere il collo del bicchiere da cui stiamo bevendo.

Ma quando si tratta di birra i punti di vista sono davvero tanti. E c’è chi ha ideato una tecnica molto precisa per misurare attentamente il volume della schiuma prodotta. Lo studio di design giapponese Nendo ha sviluppato una lattina di birra innovativa con due linguette angolate, realizzate per controllare il livello di schiuma prodotta all’apertura della lattina.

Di forma cilindrica, la lattina presenta due linguette anziché una singola linguetta tradizionale. Nendo intendeva produrre una birra in lattina che potesse “creare una schiuma ideale” quando viene versata in un bicchiere.

La prima linguetta – etichettata “1” – apre solo leggermente il coperchio ma crea pressione all’interno della lattina, che attiva le bolle nella birra. Ciò consente a chi beve di versare la quantità desiderata di schiuma in un bicchiere, prima di aprire la seconda linguetta, etichettata “2”. Questa linguetta apre il coperchio della lattina al massimo e crea un flusso di birra liscio e senza schiuma, secondo Nendo.

Un metodo di certo molto efficace per controllare la produzione di schiuma nelle lattine di birra, ma per quanto riguarda le birre alle spina? In questo caso di solito per produrre più schiuma il barman tiene il boccale di birra in posizione verticale; la schiuma crescerà notevolmente e sarà premura del barman “tagliar” via dal boccale quella in eccesso (con l’apposito “tagliatesta”). Questa tecnica dissipa la CO 2 intrappolata e porta in primo piano gli elementi aromatici della bevanda.

Se invece si posiziona il boccale o il bicchiere in posizione lievemente obliqua si otterrà meo schiuma, ma ciò porta a un’esperienza meno piacevole e rende il sapore finale meno “cremoso” e tostato. Insomma, per una birra davvero gradevole (oltre che salutare) la schiuma è indispensabile.

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