Il mistero de Las Bolas, le enormi sfere del Costa Rica che sarebbero palle di cannone degli dei
In Costa Rica ci sono delle sfere misteriose, Las Bolas: alcune sono enormi e sulla loro origine esistono diverse teorie.
In Costa Rica ci sono delle sfere misteriose, Las Bolas: alcune sono enormi e sulla loro origine esistono diverse teorie.
Tra i tanti enigmi che affascinano gli appassionati del genere non possiamo non annoverare Las Bolas, le enormi sfere di pietra che si trovano nella valle del Diquis in Costa Rica, sulla cui origine aleggia da sempre un alone di mistero.
Le petrosfere sono diventate dal 2014 monumento nazionale ed entrate ufficialmente nel patrimonio dei siti Unesco, e da anni il mondo scientifico, sia a livello accademico che amatoriale, si interroga sulla loro origine, tanto da aver dato vita alle più disparate teorie in merito.
Si presume che siano opera proprio della civiltà Diquis, che ebbe due periodi principali di sviluppo, quello Aguas Buenas, dal 300 all’800 d.C. , e il periodo Chiriquì, tra l’800 e il 1500 d.C.: secondo alcuni studiosi le prime petrosfere risalirebbero al 600 d.C., e comunque si attesterebbero non più tardi del 1000 d.C.; l’ultima delle sfere – che hanno dimensioni varie, da pochi centimetri a oltre 2 metri di diametro e fino a 15 tonnellate di peso – è stata trovata nella Valle del Rio Grande de Térraba, dove la cultura Diquis stabilì complessi sistemi sociali, che potremmo definire vere e proprie città, con costruzioni sacre e abitative, grossi tumuli funerari e, appunto, le sfere.
Le prime petrosfere, invece, furono scoperte negli anni 1930 mentre la United Fruit Company (l’attuale Chiquita) era impegnata nelle operazioni di pulizia della giungla per creare delle piantagioni di banane; gli operai che lavoravano con i bulldozer impattarono contro queste grosse sfere, alcune delle quali vennero distrutte dalla dinamite per poi essere riassemblate ed esposte al Museo Nazionale della Costa Rica a San José.
A condurre la prima indagine scientifica sulle sfere fu invece Doris Stone, figlia di un dirigente della United Fruit, che pubblicò poi le sue ipotesi nel 1943 su American Antiquity, attirando l’attenzione di Samuel Kirkland Lothrop del Peabody Museum presso l’Università di Harvard, che pubblicò i suoi risultati nel volume Archeology of the Diquís Delta, Costa Rica, nel 1963.
Purtroppo l’arrivo dei conquistadores spagnoli segnò, come sappiamo, la fine di quasi tutte le civiltà precolombiane, e fra queste anche della cultura Diquis.
La cosa davvero affascinante riguarda tuttavia proprio il filone di miti e leggende che si è sviluppato sull’origine di queste particolari sfere: alcuni, infatti, come accade per i cerchi nel grano o dolmen e menhir, ne ipotizzano un’origine aliena, mentre altri la considerano un reperto della mitica Atlantide, la città sommersa. La tradizione cosmologica Bribri, invece, riconduce l’origine delle petrosfere al mito delle palle di cannone di Tara, chiamato anche Tlatchque, una divinità tipica di alcune popolazioni precolombiane che potrebbe essere equiparato al Giove romano; venerato come dio del tuono, Tara usava un cannone gigantesco per sparare le sfere di pietra contro Serkes, il suo eterno rivale, dio dei venti e degli uragani, per scacciarlo dalle ricche terre del Costa Rica.
Ma c’è anche un’altra leggenda secondo cui Francisco Pizarro, conquistatore del Perù, chiese ai capi degli Inca come questa popolazione potesse affidare tanto potere agli sciamani; i capi gli avrebbero risposto che questi ultimi venivano addestrato nel cammino verso nord, nella Terra delle Sfere.
Gli studiosi si sono interrogati anche su come siano state realizzate le sfere più grosse: l’ipotesi più accreditata suggerisce che a renderla possibile sia stata la composizione geologica della pietra stessa, fatta di gabbro, equivalente a grana grossa del basalto, ma anche di arenaria o di calcare marino. Si presume che possano essere state scaldate a fuoco e raffreddate con acqua per renderle più malleabili, martellate con altre rocce e poi sfregate con la sabbia così da levigarne la superficie.
Proprio Kirkland Lothrop, collaborando con Doris Stone, suggerì in un disegno che i siti di ritrovamento delle petrosfere potessero corrispondere all’allineamento dei pianeti durante delle precise fasi astronomiche ma, con lo spostamento di molte sfere nei musei, non è più possibile testare la veridicità di questa affermazione.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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