Legambiente, proprio in questi giorni, ha condiviso sul sito web dell’associazione un’anticipazione del report Mare Monstrum, contenente i dati relativi ai mari più inquinati d’Italia. All’interno del documento è stata stilata una vera e propria classifica in cui vengono elencate le regioni dove si sono verificate le principali “aggressioni all’ecosistema marino”.

In testa alla classifica troviamo la Campania che, nel corso del 2022, ha registrato 1245 reati, pari al 26.3% del totale nazionale. La Puglia, invece, è stata posizionata al secondo posto con un totale di 559 illeciti (l’11.8% del totale), seguita dalla regione Lazio e dalla Calabria che, rispettivamente, hanno rilevato 539 e 334 casi di attività illegali.

In merito alle tipologie di illeciti analizzate da Legambiente all’interno dello studio, rientrano: “Illegalità nel ciclo del cemento e dei rifiuti nelle regioni costiere, la pesca di frodo e danni ambientali anche in aree protette in violazione del codice di navigazione e nautica da diporto”.

La salute dei nostri mari non può più attendere”, ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore generale dell’associazione, come riportato sul sito ufficiale de La Goletta Verde e La Goletta dei Laghi, due campagne di Legambiente realizzate con lo scopo di sensibilizzare i cittadini in merito alla vivibilità del territorio.

Lo dicono i dati di ‘Mare Monstrum’ e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette – ha proseguito Zampetti, introducendo le misure necessarie per cercare di migliorare la situazione, ogni anno sempre più preoccupante – E le quattro procedure d’infrazione dell’UE attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono già costate 142 milioni di euro”.

Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del PNRR per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità del Governo.

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